Gli occhi nella vita di tutti i giorni sono spesso sottoposti a stress, anche a causa dell’uso continuo e prolungato di dispostivi digitali. Per questo è importante prendersene cura attraverso visite oculistiche ed esami.
A Torino per la salute dei tuoi occhi c’è Humanitas Cellini: un team di specialisti e attrezzature e metodologie all’avanguardia, per offrire al paziente il miglior percorso di cura.
Quali sono gli esami utili per la vista?
Per valutare il campo visivo di un soggetto, ovvero la porzione di spazio visibile in condizioni normali, e verificare la presenza di eventuali patologie è utile sottoporsi all’esame del campo visivo computerizzato, che consente di individuare alterazioni di sensibilità retinica o a carico del nervo ottico. La perdita di una parte del campo visivo può infatti interessare uno qualsiasi degli elementi coinvolti nell’elaborazione nervosa, dalla retina al cervello. In particolare, il restringimento del campo visivo è legato a molte patologie degli occhi: tra queste, la più comune e meno grave è la miopia, per cui sono sufficienti l’uso di occhiali e lenti a contatto. Le terapie utilizzate dipendono dalla gravità e dall’evoluzione del disturbo: nel caso della miopia, la patologia può essere controllata attraverso visite periodiche, e nel caso della cataratta si procede con l’intervento chirurgico.
L’esame del campo visivo computerizzato si svolge un occhio alla volta e ha una durata di quindici minuti l’uno: il paziente è invitato a fissare quattro mire luminose di colore verde all’interno di una cupola, con un pulsante in mano da schiacciare ogni volta in cui vedrà delle lucine di colore giallo accendersi e spegnersi. Queste possono presentarsi sia vicino alle mire di fissazioni sia in periferia: per questo è importante continuare a guardare le mire di colore verde, al fine di verificare la parte del campo visivo percepita.
Un altro esame importante e utile per la diagnosi e il follow-up di numerose patologie corneali e retiniche e per quelle oculari che necessitano di un intervento chirurgico è la tomografia ottica computerizzata (OCT), o tomografia ottica a radiazione coerente. Questo esame, attraverso una tecnica di diagnosi per immagini non invasiva, permette di ottenere delle scansioni della cornea e della retina molto precise e di analizzare nel dettaglio gli strati della cornea, la macula, ossia la regione centrale della retina e il nervo ottico per verificare la presenza di patologie come la degenerazione maculare senile, la retinopatia diabetica, il glaucoma, l’edema maculare di varia origine. L’esecuzione dell’esame è semplice e veloce e dura circa 10-15 minuti. Il paziente è seduto di fronte allo strumento e viene invitato a fissare una mira luminosa: la scansione parte nel momento in cui viene messa a fuoco la struttura oculare da analizzare. Trattandosi di un esame digitalizzato, le immagini ottenute nel corso del tempo possono essere facilmente confrontate tra loro, fornendo delle mappe differenziali.
In casi di astigmatismo, per la programmazione della lente da inserire, dopo trapianti di cornea o per i pazienti sottoposti in passato a chirurgia refrattiva, è raccomandato lo svolgimento della topografia corneale, un esame che consente di misurare la curvatura della superficie della cornea. L’indagine consiste nella visione di una mappa colorata in cui a ogni colore corrisponde una curvatura più o meno accentuata: i colori freddi indicano i punti più piatti, mentre quelli più caldi le curvature maggiori. In questo modo, attraverso la scansione digitale dei risultati, è possibile identificare la forma della cornea.
Per verificare invece la presenza di alcune patologie della cornea e definire l’affidabilità della misurazione della pressione oculare è consigliato lo svolgimento della pachimetria corneale. Questo esame consente di misurare lo spessore della cornea, la prima lente naturale che la luce incontra nel suo tragitto all’interno dell’occhio e viene utilizzato nella diagnostica del glaucoma e per individuare malattie come il cheratocono (mappa pachimetrica) e l’edema corneale. L’esame è veloce e indolore e consiste nella somministrazione di un collirio anestetico nell’occhio e nella successiva rilevazione tramite sonda dello spessore corneale. Il paziente è invitato a fissare una sorgente luminosa per pochi secondi durante i quali il pachimetro ultrasonico esegue una serie di scansioni, elaborate da un computer dedicato insieme ai dati utili a rilevare lo spessore corneale.
Che cos’è la cataratta?
La cataratta è causata dal processo degenerativo del cristallino che, con il passare degli anni, diventa opaco: malattie infiammatorie pregresse dell’occhio, uso protratto di farmaci cortisonici, traumi, predisposizione genetica e difetti di vista molto marcati sono elementi che possono favorire una comparsa precoce della cataratta. I sintomi della cataratta si manifestano attraverso l’offuscamento della vista, quando il paziente avverte una sensazione di sdoppiamento o di velatura dell’immagine, in questi casi è meglio intervenire subito.
Quello della cataratta viene spesso considerato un intervento di routine ma si tratta invece di una chirurgia delicata per la quale è più che mai opportuno affidarsi a mani esperte, in grado anche di correggere, attraverso lentine intraoculari preparate su misura, eventuali difetti di vista preesistenti come miopia e ipermetropia o, persino, astigmatismo e presbiopia.
L’intervento non causa dolore né durante né dopo la sua esecuzione, si svolge in regime ambulatoriale e richiede di norma tre o quattro ore di permanenza in ospedale e un giorno di benda sull’occhio, dopodiché il recupero visivo avviene in modo rapido. Il risultato è apprezzabile già il giorno dopo l’intervento ed è completo a distanza di una settimana, quando il paziente è in grado di riprendere la normale attività quotidiana e lavorativa.
Humanitas Cellini mette a disposizione un team di specialisti, attrezzature e metodologie all’avanguardia, per offrire al paziente il miglior percorso di cura.