Humanitas Cellini adotta un esame essenziale per l’iter diagnostico-terapeutico del paziente: «Metodica radiologica più adatta a identificare eventuali lesioni neoplastiche», sottolineano il dottor Francesco Musante e la dottoressa Monica Sbano, radiologi.
Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata: dall’inizio di luglio è possibile eseguire l’esame in Humanitas Cellini attraverso uno strumento che, recependo le linee guida internazionali di accuratezza diagnostica, supera i risultati della Risonanza Magnetica convenzionale e fornisce al radiologo gli strumenti utili per pianificare assieme all’urologo l’adeguato percorso diagnostico-terapeutico del paziente.
«E’ un esame mininvasivo della durata di circa 30 minuti che prevede l’iniezione di mezzo di contrasto per via endovenosa e che richiede una blanda pulizia intestinale il giorno dell’esame oltre a due giorni di astinenza sessuale prima dello stesso», spiegano il dottor Francesco Musante, responsabile organizzativo dalla Radiologia di Humanitas Cellini e della Diagnostica per immagini dell’ospedale Humanitas Gradenigo e la dottoressa Monica Sbano, radiologia di Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo che si occupa direttamente della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata.
«Questo esame – prosegue la dottoressa Sbano – rappresenta la metodica radiologica più adatta a delineare l’anatomia della prostata e dei tessuti circostanti e a identificare le eventuali lesioni neoplastiche prostatiche». La Risonanza Magnetica della prostata viene definita multiparametrica proprio perché acquisisce parametri multipli: morfologia, perfusione ematica, densità cellulare e metabolismo. Attraverso una consolle dedicata è proprio la dottoressa Sbano a rielaborare i risultati dell’esame prima di fornirli all’urologo: «Il lavoro di équipe è fondamentale – assicura -: prima e dopo l’esecuzione dell’esame è molto importante confrontarsi e valutare insieme quelle che possono essere le scelte migliori per la cura del paziente».
«Lo scopo primario della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata è in ogni caso quello di abbattere il numero di biopsie inutili e di mappare la prostata per eseguire una biopsia molto mirata su una lesione o su una zona identificata dall’esame come sospetta per essere patologica», aggiunge la dottoressa Sbano. Valutare i pazienti con PSA alterato identificando quelli da sottoporre a biopsia e rivalutare i pazienti con PSA alterato che avevano ottenuto esiti negativi da precedenti biopsie sono ambiti di utilizzo della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata: «L’esame risulta prezioso anche per controllare i pazienti che hanno una neoplasia prostatica poco aggressiva e decidono di seguire un programma di “sorveglianza attiva” – sottolinea il dottor Musante -. Altrettanto importante si rivela per individuare la presenza di recidive di fronte a un rialzo del PSA a seguito di un trattamento chirurgico, radiante o farmacologico».
La Risonanza Magnetica Multiparametrica viene anche utilizzata per valutare l’estensione delle neoplasie della prostata e determinare la tipologia di trattamento migliore: «Anche la refertazione segue schemi predefiniti che si rifanno alla classificazione Pirads – precisa la dottoressa Sbano -: di fronte a una lesione, il valore 0 la indica come indefinita, i valori 1 e 2 come benigna, il valore 3 suggerisce un controllo di sorveglianza attiva e un nuovo studio che va adattato alle specifiche caratteristiche del paziente, i valori 4 e 5 dicono infine di un forte rischio di lesione neoplastica da avviare allo studio istologico e perciò alla biopsia».
«La complessità nell’esecuzione dell’esame e nella sua refertazione testimoniano del grosso avanzamento professionale e tecnologico che la Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata consegna a Humanitas Cellini», ribadisce il dottor Musante. «Si tratta di un esame essenziale nell’iter diagnostico-terapeutico del tumore della prostata, a oggi il secondo più diffuso tra gli uomini del mondo Occidentale», conclude la dottoressa Sbano.