Due casi clinici trattati dal dottor Roberto Ravera e dal dottor Umberto Mariotti hanno richiamato l’attenzione dello Young Forum del Congresso Sicseg che a Bologna ha coinvolto chirurghi da tutto il mondo. Il dottor Stefano Marenco ha invece presentato un lavoro pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Shoulder Surgery”.
L’Ortopedia II di Humanitas Cellini, diretta dal dottor Roberto Ravera, è stata protagonista del recente Congresso nazionale della Sicseg (Società italiana di Chirurgia della spalla e del gomito), svolto a Bologna nell’ultimo fine settimana di maggio e che ha richiamato nella città felsinea i migliori chirurghi nazionali e internazionali della Chirurgia ortopedica di spalla e gomito.
Due casi clinici di pazienti operati presso Humanitas Cellini dal dottor Ravera e dal dottor Umberto Mariotti sono stati oggetto di attenzione dello “Young Forum”, spazio del Congresso riservato agli specialisti più giovani. Il dottor Stefano Marenco ha invece presentato un lavoro svolto in collaborazione con l’Ospedale “Cervesi” di Cattolica e pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Shoulder Surgery”. Ancora il dottor Mariotti ha infine moderato alcune sessioni scientifiche del Congresso.
«È stato un importante momento di confronto che ha riconosciuto una volta di più la validità del lavoro svolto presso la nostra Clinica – sottolinea proprio il dottor Marenco -. L’esperienza e l’abilità dei nostri specialisti hanno permesso ai chirurghi più giovani di discutere e appassionarsi su interventi clinici di alto livello». È stato il caso dell’esito di una frattura di omero, trattata prima con una sintesi non andata a buon fine e, successivamente, diventata una protesi proprio grazie all’intervento chirurgico eseguito dal dottor Mariotti. Destinata anch’essa alla discussione dello Young Forum – anche se poi rimandata a data destinarsi proprio per la sua specifica complessità – era l’operazione di revisione di una protesi eseguita dal dottor Ravera con una particolare glena, cavità della scapola coinvolta nell’intervento.
Il dottor Marenco ha esposto il lavoro realizzato assieme al Centro di Chirurgia della spalla dell’Ospedale “Cervesi” di Cattolica: «Lo studio è partito dalla mia tesi di specialità, incentrata sulla rivalutazione delle protesi in pazienti giovani – spiega -. Si tratta di soggetti sottoposti a interventi di chirurgia stabilizzativa della spalla che non avevano avuto buon esito e, anzi, avevano sviluppato artrosi che avevano richiesto l’impianto di altrettante protesi». Questi pazienti portatori di protesi sono stati messi a confronto con altri, non più giovani e che avevano seguito un percorso clinico più standardizzato e legato alla classica degenerazione artrosica: «Ci siamo chiesti se ci fossero delle differenze nel comportamento delle protesi dei pazienti più giovani – osserva il dottor Marenco –: con il professor Giuseppe Porcellini e il dottor Giovanni Merolla abbiamo quindi avviato un confronto tra i due gruppi e abbiamo trovato la risposta. Non ci sono differenze tra le due situazioni: le protesi post stabilizzazione dei pazienti più giovani non presentano problemi maggiori di quelle impiantate sui pazienti con degenerazione artrosica legata all’età». Un lavoro che, oltre a quella del Congresso nazionale della Sicseg, ha meritato l’attenzione della prestigiosa rivista scientifica “International Journal of Shoulder Surgery”.