L’ambulatorio è dedicato per intero a questo tipo di problema vertebrale che si registra in età infantile, adolescenziale e dell’adulto. «Qualsiasi curva laterale della colonna è patologica e viene definita scoliosi», precisa il dottor MacDonald. Una vista specialistica può diagnosticare l’affezione che può essere risolta con ginnastica correttiva, corsetto ortopedico o intervento chirurgico.
Un ambulatorio tutto dedicato alla scoliosi: infantile, adolescenziale e dell’adulto. È quello che in Humanitas Cellini gestisce il dottor Francesco MacDonald, specialista in Ortopedia e Patologia e Chirurgia vertebrale con alle spalle una pluridecennale esperienza maturata in primis all’Ospedale Maria Adelaide di Torino nel Dipartimento di Cura e deformità del rachide.
«Tra le deformità vertebrali – spiega il dottor MacDonald –, la scoliosi rappresenta l’affezione statisticamente più frequente e, di conseguenza, socialmente più importante». Scoliosi e dorso curvo sono deformità vertebrali che originano da molto lontano: «All’interno dell’utero – prosegue il dottor MacDonald – il feto mantiene la colonna piegata secondo una curva a convessità posteriore, mentre al momento della nascita l’unica curva ben definita è la cifosi sacrale poiché il resto della colonna vertebrale è pressoché rettilineo». I primi mesi e la contrazione dei muscoli erettori del dorso e della nuca favoriscono la formazione della lordosi cervicale: «A partire dall’anno d’età, quando cioè il bambino comincia a deambulare, si delinea in modo ancora più chiaro la lordosi lombare, uno stato che perdura due anni senza mai acquistare un significato patologico», aggiunge lo specialista.
È perciò naturale che, di norma, la colonna vertebrale presenti delle curve a convessità anteriore e posteriore – che nell’adolescente e nell’adulto raggiungono un determinato valore in gradi – ma non presenti alcuna curva laterale. «Qualsiasi curva laterale della colonna è patologica e viene perciò definita scoliosi – precisa il dottor MacDonald -. Assume un significato patologico qualsiasi aumento della lordosi e della cifosi oltre i valori normali, ma la scoliosi è qualcosa di più di una semplice deviazione laterale: è associata a rotazione delle vertebre ed è causata da una varietà di fattori che agiscono sull’organismo in accrescimento».
Chi affronta per la prima volta lo studio delle deformità vertebrali si chiede se la scoliosi è una malattia: è davvero così? «No – risponde il dottor MacDonald -, non è una malattia, bensì un sintomo che dipende da differenti cause note o, come nella cosiddetta scoliosi idiopatica, da cause ignote che ne rendono spesso difficile la classificazione. Le cause e il cammino patogenetico di una scoliosi possono essere molto diversi e fornire un risultato clinico finale che assume caratteri assai simili».
La scoliosi viene in genere diagnosticata attraverso una visita specialistica in cui il paziente viene visitato in ortostatismo e sottoposto ad alcuni test di valutazione clinica che possono suggerire un approfondimento diagnostico per mezzo di esami radiografici. Di norma, la radiografia della colonna vertebrale può specificare meglio lo stato della stessa ed evidenziare i difetti o le eventuali deformazioni, mentre una TC o un esame di risonanza magnetica possono essere richiesti come indagini di secondo livello per l’identificazione delle cause alla base della scoliosi.
Le terapie per la scoliosi variano in base alle cause e alla gravità. Nei casi più semplici può bastare una buona ginnastica correttiva alla quale, nei casi più a rischio, può essere associato l’impiego di particolari corsetti. Nei casi di scoliosi grave, invece, l’uso di un corsetto ortopedico realizzato su misura sarà fondamentale e dovrà essere preso in considerazione anche il ricorso a un intervento chirurgico, teso a correggere la deformità e la rotazione della colonna vertebrale e ad arrestare il peggioramento della curvatura stessa.