Il cibo che mangiamo e le nostre abitudini quotidiane (stili di vita) possono influenzare il modo in cui ci sentiamo, la nostra salute, la performance nello sport e la prevenzione di molte malattie.
Ne parliamo con la dottoressa Martina Russo, Biologa Nutrizionista del nuovo Ambulatorio dedicato in Humanitas Medical Care San Luca.
In che modo le abitudini alimentari influenzano la salute?
I comportamenti alimentari, cioè quello che mangiamo ogni giorno, chiamati anche dieta, contribuiscono a definire lo stile di vita alimentare di una persona e ne condizionano lo stato di salute. Tali comportamenti dipendono in genere da fattori culturali e sociali, ovvero possono variare sulla base del luogo in cui si vive e da cui si proviene, dalle abitudini apprese in famiglia e da quelle acquisite nel corso dei propri studi, e anche dalla disponibilità economica individuale e della famiglia.
Diete non equilibrate, cioè povere o ricche di uno o più nutrienti, possono determinare problemi di salute e malattie, come ad esempio, il diabete, alti livelli di colesterolo, trigliceridi, pressione alta, obesità, sarcopenia, ovvero perdita di massa magra (i muscoli) e stanchezza.
Quando è importante rivolgersi al nutrizionista?
Contrariamente a quanto si possa credere, si rivolgono al nutrizionista sia persone che desiderano perdere peso, sia che vogliono migliorare la dieta per controllare malattie già presenti o prevenire quelle presenti in famiglia. Se una sana alimentazione ha un ruolo importante per tutti, per alcune persone lo è ancora di più. Ad esempio, è raccomandata la visita con il nutrizionista a chi è in sovrappeso o è affetto da obesità, a chi vuole perdere massa grassa in modo duraturo, a chi pratica sport agonistico o amatoriale e vuole avere un’alimentazione adeguata alla propria attività e metabolismo, a chi ha disturbi gastrointestinali, intolleranze, allergie alimentari, oppure segue diete vegetariane, per equilibrare i nutrienti con gli alimenti previsti nella propria dieta. Inoltre, in gravidanza e in menopausa, è fondamentale adeguare la propria dieta quotidiana alle nuove esigenze dell’organismo, così come in caso di malattie in cui l’alimentazione e l’educazione alimentare hanno un ruolo anche nella gestione della malattia stessa, come nell’ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, ipertensione, Sindrome Metabolica.
Come si svolge la visita con il nutrizionista?
In Humanitas Medical care San Luca la prima visita con il nutrizionista si svolge in forma di colloquio conoscitivo durante il quale lo specialista raccoglie le informazioni sulle patologie e disturbi della persona e presenti nei familiari (anamnesi familiare e personale), sulle abitudini individuali e sull’alimentazione e stili di vita. In genere, viene chiesto alla persona di compilare un diario alimentare, inviato al momento della prenotazione della visita, indicando ogni cibo e bevanda assunti nei 3-4 giorni prima della visita; lo scopo è capire non solo quello che mangia la persona, ma anche il suo rapporto con il cibo nell’arco della giornata.
Una volta terminato il colloquio, si esegue un’accurata analisi antropometrica attraverso la misurazione del peso e delle circonferenze corporee con valutazione del BMI e del biotipo costituzionale e la misurazione delle pliche cutanee. In particolare quest’ultima valutazione permette di avere una stima del grasso totale e viscerale, cioè il grasso che si trova intorno agli organi interni, fornendo informazioni importanti anche sui rischi cardiometabolici della persona. Infine, l’analisi impedenziometrica (BIA) che ha lo scopo di valutare la composizione corporea, con massa magra, massa grassa, acqua, determinando lo stato di idratazione e il metabolismo basale, cioè a riposo. Si tratta di esami completamente indolori, che permettono allo specialista di stabilire se la persona assume con l’alimentazione tutti i nutrienti, e se sono in equilibrio rispetto alle reali necessità dell’organismo. Infatti, uno squilibrio nutrizionale e/o di idratazione, in genere, si traduce in un peggioramento dello stato di salute.
Sulla base dei dati raccolti e degli obiettivi da raggiungere, tenendo conto anche delle abitudini e di eventuali scelte alimentari della persona, il nutrizionista procede a realizzare, entro qualche giorno, un piano alimentare personalizzato.
Una volta consegnato il piano, il paziente viene seguito e supportato dal nutrizionista, e valutato periodicamente, con frequenza e modalità che possono variare da persona a persona.