Riabilitazione dopo un intervento di protesi di anca o ginocchio: i pazienti di Humanitas Cellini sono presi in carico dal Centro di fisioterapia e riabilitazione Fisio&Lab di Torino: «Trattamento individualizzato che risponde all’esigenza di recupero celere ed efficace».
Un percorso di riabilitazione studiato sulle caratteristiche del singolo paziente e in grado di accompagnarlo nelle varie fasi che precedono e seguono l’intervento di chirurgia protesica. E’ quello che Humanitas Cellini ha messo a punto con Fisio&Lab, il Centro medico di fisioterapia e riabilitazione ortopedica e sportiva di corso Agnelli 109/E a Torino. «Le aspettative del paziente sono cambiate e puntano a una ripresa sempre più celere ed efficace, il percorso tecnico e valutativo che noi siamo in grado di garantire ci permette di orientarlo fino a individualizzarlo sulle esigenze di ciascun individuo», spiega Roberto Peretti, direttore tecnico di Fisio&Lab. «Utilizziamo una solida metodologia di lavoro all’interno della quale trova spazio la capacità di trattare ogni singolo paziente nel modo più adeguato – aggiunge -. Mai capiterà che due pazienti con lo stesso tipo di problema vengano seguiti esattamente allo stesso modo. Osserviamo un protocollo che adattiamo all’individuo, la grande esperienza e l’ampia casistica ci permettono di scegliere di volta in volta la giusta strategia riabilitativa».
Fisio&Lab rappresenta una realtà molto importante per gli sportivi di Torino e provincia. Annovera tra le proprie fila un’équipe interdisciplinare di medici, fisioterapisti, osteopati e professionisti della salute che condividono la passione e la competenza per la qualità e il benessere psico-fisico della persona. «Il nostro Centro sposa un approccio positivo e mai standardizzato – aggiunge Peretti – che consente al paziente di superare il disagio del trauma o dell’intervento chirurgico trasformandolo in motivazione alla guarigione e alla rinascita». Si tratta di un Centro riconosciuto dalla Regione («Un’importante forma di tutela per il paziente, messo così al riparo da chi invece improvvisa una figura professionale importante come quella del fisioterapista», precisa Peretti), dotato di riconosciuti percorsi sanitari e di una serie di tecnologie e strutture adeguate. Le vasche terapeutiche con acqua calda per bambini e adulti e il campo pratica esterno rappresentano due punti forza di Fisio&Lab, idrokinesiterapia e rieducazione funzionale in sala riabilitazione sono le principali occupazioni del paziente protesizzato che si rivolge al Centro di corso Agnelli 109/E, dotato peraltro di un ampio cortile interno riservato che dribbla in modo efficace il problema del parcheggio.
Il paziente di Humanitas Cellini che si sottopone a un intervento di protesi all’anca o al ginocchio ha la possibilità di conoscere ancor prima dell’intervento la struttura e l’organizzazione di Fisio&Lab, aperta ad accogliere che vi svolgerà la fisioterapia successiva all’intervento. In media sarà sempre la stessa persona a seguirlo a casa nei giorni che seguono l’operazione e ad accoglierlo quando sarà in grado di recarsi da solo al Centro. «Per il paziente è una gran cosa sapere già in partenza quale percorso lo attende – sottolinea ancora Peretti -. Sarà seguito dall’inizio alla fine del suo periodo di riabilitazione e quando arriverà in studio sapremo tutti perfettamente cosa ha fatto fino ad allora e cosa dovrà ancora fare». Tutti, compreso il chirurgo che ha eseguito l’intervento: «Il colloquio è diretto e sempre aperto – conferma il Direttore tecnico di FIsio&Lab -. non c’è discontinuità tra il momento del ricovero e quello che conclude il periodo di riabilitazione. Il paziente è preso in carico anche dal punto di vista psicologico e con lui ci si focalizza sulle sue aspettative e sugli obiettivi perseguibili». Dopodiché le modalità di reazione del paziente sono imprevedibili: «C’è quello che va stimolato – conclude il dottor Roberto Peretti – e, più di frequente, quello che va frenato, Tra i due estremi ci siamo noi e il nostro lavoro che utilizziamo per guidare sempre entrambi nel modo più adeguato possibile. La fretta è cattiva consigliera e rischia talvolta di vanificare il lavoro del chirurgo, oggi sempre più preciso e in grado di restituire al paziente una qualità di vita più che soddisfacente».