Il dottor Roberto Ravera e il dottor Stefano Marenco, ortopedici di Humanitas Cellini e autori del primo intervento in Italia di reimpianto di una protesi di spalla attraverso la navigazione elettromagnetica, hanno illustrato l’importanza che questa nuova tecnica assume in termini di accuratezza, precisione e adesione al progetto preoperatorio.
“La protesi di spalla? Oggi si esegue con l’aiuto del computer”: ne hanno discusso martedì 9 aprile all’Auditorium della Provincia di Torino, in occasione del “Martedì Salute”, due specialisti di Humanitas Cellini: il dottor Roberto Ravera, responsabile dell’équipe di Ortopedia II della Clinica e il dottor Stefano Marenco, ortopedico della stessa équipe.
Proprio l’équipe del dottor Ravera, specialista con oltre vent’anni d’esperienza nella chirurgia protesica della spalla, ha eseguito lo scorso ottobre in Humanitas Cellini il primo intervento in Italia di reimpianto di una protesi di spalla attraverso la navigazione elettromagnetica: un intervento perfettamente riuscito che ha consentito al paziente di recuperare una situazione critica legata all’usura di un’articolazione già operata alcuni anni prima.
«La spalla – ha esordito il dottor Ravera – è un’articolazione molto instabile che permette movimenti ampi ma molto complessi: più articolazioni agiscono assieme a molti muscoli, un meccanismo molto delicato all’interno del quale la lesione di un solo elemento è sufficiente ad alterare tutto il funzionamento». Il responsabile dell’équipe di Ortopedia II di Humanitas Cellini s’è quindi soffermato sull’artrosi: «Si tratta di una degenerazione progressiva della cartilagine articolare che colpisce tutte le articolazioni (spalla, anca, ginocchio, dita e altro) – ha spiegato – e che si divide in primaria e secondaria (o post-traumatica). Colpisce più donne (85 per cento del totale) che uomini e peggiora dopo la menopausa per via dell’alterazione del metabolismo osseo». Dal punto di vista clinico, questa condizione genera una limitazione dell’articolarità, con dolore soprattutto mattutino che si accentua con gli sforzi. Ecco allora entrare in scena le protesi articolari e la loro funzione: «Così come per quella di spalla – ha aggiunto il dottor Ravera – tutte le protesi hanno i seguenti scopi: ripristinare la geometria delle articolazioni, permettere la funzione articolare e togliere il dolore».
La navigazione elettromagnetica utilizzata per la prima volta in Italia nelle sale operatorie di Humanitas Cellini rappresenta una nuova frontiera di cura: «L’impianto viene effettuato con la massima accuratezza e precisione possibile nonché con la massima aderenza al progetto preoperatorio», hanno assicurato il dottor Ravera e il dottor Marenco. Utilizzando questa nuova tecnica si parte dalla fase di programmazione: il paziente esegue una TC a scansione sottile e il chirurgo realizza un progetto protesico che, proprio assieme alla TC, viene inserito nel computer chiamato a fare da navigatore elettromagnetico. Sulle parti anatomiche del paziente interessate dall’intervento vengono posizionati alcuni sensori che, riconosciuti dal sistema, favoriscono la connessione degli strumenti e ne permettono l’utilizzo senza più bisogno di guide o maschere in quanto la localizzazione spaziale tridimensionale appare direttamente sullo schermo del navigatore.
Il dottor Marenco s’è soffermato sull’operazione di “planning pre-operatorio” in 3D e ha fornito una serie di esempi concreti su cosa significhi per lo specialista avvalersi di una tecnica tanto efficace: «Il chirurgo vede perfettamente dove e come sta inserendo l’impianto e può contare su una precisione assoluta in termini di gradi di inclinazione e retroversione, una possibilità che laddove c’è poco tessuto osseo diventa fondamentale per non posizionare l’impianto fuori dai punti di ancoraggio favorendo cedimenti secondari». Dall’iniziale planning si passa via via a una fase attuativa che aiuta il chirurgo a essere accurato e preciso come solo questo sistema di navigazione può permettere: «Un impianto ben eseguito significa un impianto più longevo e capace di garantire al paziente una qualità di vita più elevata, traguardi non raggiungibili con tecniche non altrettanto precise», ha concluso il dottor Marenco sottolineando ancora una volta l’attenzione che Humanitas Cellini rivolge alla propria comunità di pazienti.