Prevenzione andrologica: il dottor Gian Luca Milan, responsabile dell’ambulatorio di Andrologia di Humanitas Cellini, suggerisce almeno tre controlli: dopo l’adolescenza, a 30 anni e dopo i 45. Nell’ambulatorio vengono trattate e curate tutte le maggiori patologie andrologiche con un’attenzione speciale per la riabilitazione post intervento chirurgico.
«La prevenzione andrologica è fondamentale in tre differenti fasce d’età: dopo l’adolescenza, attorno ai 30 e dopo i 45 anni». Lo afferma il dottor Gian Luca Milan, responsabile dell’ambulatorio di Andrologia, attivo in Humanitas Cellini nell’ambito dell’Urologia I diretta dalla dottoressa Giuseppina Cucchiarale.
Prevenzione andrologica in tre mosse:
- L’età post adolescenziale, tra i 16 e i 18 anni. «Una volta ci pensava la visita di leva a eseguire un’importante forma di prevenzione attraverso la valutazione dei genitali di chi era in procinto di svolgere il servizio militare – afferma il dottor Milan -. Oggi quella visita non c’è più e i ragazzi possono sviluppare patologie importanti che non vengono alla luce perché asintomatiche o perché, anche di fronte a sintomi evidenti, chi ne soffre non ha piacere di parlarne né coi genitori né col medico di famiglia». Ecco allora l’importanza della visita preventiva dall’andrologo: «Bastano davvero pochi minuti per una valutazione utile a riscontrare eventuali forme di alterazione dei genitali o patologie asintomatiche come il varicocele che, molto spesso, nei ragazzi non provoca disturbi ma se trascurato può condurre anche all’infertilità».
- Attorno ai trent’anni. «Oggi, molto spesso – spiega il dottor Milan – l’uomo diventa papà del suo primo figlio dopo i trent’anni di età. A chi non è ancora diventato papà e a chi sta cercando di diventarlo sarebbe utile una valutazione andrologica, valida per escludere un eventuale problema di fertilità o, viceversa, per affrontarlo in modo precoce con maggiori possibilità di successo».
- Dopo i 45 anni. «In questa fascia d’età la prevenzione andrologica si abbina a quella urologica – specifica il dottor Milan -. In primis è rivolta a prevenire il carcinoma prostatico che nel mondo occidentale rappresenta il tumore più diffuso tra gli uomini e che ai suoi esordi risulta del tutto asintomatico». Dai 45 in su è perciò bene sottoporsi a controlli periodici: «Almeno ogni due anni e, dai 50 in su, ogni anno», continua il dottor Milan sottolineando che la soglia di prevenzione scende fino a 40 anni per chi ha una familiarità con questo tipo di patologia.
L’ambulatorio di Andrologia di Humanitas Cellini tratta le patologie di maggiore interesse andrologico: da tutte le disfunzioni di tipo sessuale (deficit erettile o eiaculatorio) alle patologie meno funzionali ma più anatomiche come il varicocele e l’idrocele passando per le alterazioni morfo funzionali del pene (incurvamenti acquisiti o congeniti). «Svolgiamo attività di diagnostica andrologica, in primis ecografica – prosegue il dottor Milan -. Ecografia ed ecodoppler basali e dinamici possono evidenziare al meglio eventuali problemi dell’apparato riproduttore e urogenitale maschile».
La terapia può essere medica («Disfunzioni erettili ed eiaculatorie vengono curate con farmaci specifici», precisa il dottor Milan) ed eventualmente supportata da un intervento psico-sessuologico. Ma in molti casi è necessario affidarsi alla chirurgia: «Varicocele, idrocele e alterazione della morfologia del pene sono tre patologie fortemente candidate al trattamento chirurgico», aggiunge. L’intervento del chirurgo è ovviamente previsto anche nei casi di tumore maligno della prostata o della vescica e, in quel caso, ai pazienti dell’Andrologia di Humanitas Cellini viene suggerita una terapia riabilitativa che attraverso un’azione combinata di farmaci e strumenti pratici può, dopo qualche mese, restituire al paziente (e alla coppia) una vita sessuale soddisfacente. «Si tratta di un aspetto molto importante che il paziente mette in evidenza ancor prima dell’intervento e che noi facciamo di tutto per risolvere in modo positivo», conclude il dottor Gian Luca Milan.