L’otorinolaringoiatria è la branca della medicina che si occupa della salute delle strutture presenti nell’orecchio, nel naso e nella gola. Il dottor Maurizio Catalani, responsabile di Otorinolaringoiatria II di Humanitas Cellini, illustra questa immensa specialità.
Dottor Catalani, quali sono le patologie di cui si occupa?
«Le problematiche di cui mi occupo, insieme ai colleghi della mia équipe, sono insite nel nome della specialità: etimologicamente otorinolaringoiatria significa proprio medicina di orecchio, naso e gola. Curiamo pertanto le malattie – infettive, tumorali, traumatiche o di altra natura – dell’orecchio (comprese le sue funzioni di udito ed equilibrio), del naso (respirazione e apnee del sonno) e della gola (voce e deglutizione)» spiega il dottor Catalani.
«Spesso le patologie sono molto comuni (otiti, mal di gola) e possono riguardare pazienti di ogni età, dai neonati agli anziani. Proprio per questi motivi la richiesta di prestazioni otorinolaringoiatriche in tutte le strutture sanitarie è sempre alta».
«Per quanto riguarda la sfera pediatrica, in Humanitas Cellini seguiamo i bambini dal punto di vista diagnostico. Gli eventuali interventi chirurgici pediatrici si svolgono infatti solo in strutture dedicate. Nel corso degli anni, inoltre, l’otorinolaringoiatria ha incluso via via più problematiche, ad esempio la sempre più diffusa sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) che, riguardando le vie aree superiori, è trattata da un’equipe multidisciplinare composta dall’otorino insieme a pneumologi, odontoiatri e neurologi».
«La nostra équipe si occupa di approccio funzionale (ad esempio curiamo le malattie che compromettono la funzionalità respiratoria), ma in Cellini si può fare anche chirurgia estetica del naso (rinosettoplastica) in collaborazione con il chirurgo estetico, dando il meglio dei due approcci».
L’otorinolaringoiatria è una specialità davvero ampia, come la sintetizzerebbe in una parola o in un’immagine?
«Orecchio, naso e gola sono tre strutture connesse, quindi in un concetto solo direi: il benessere di una vuol dire benessere di tutte. E viceversa: se uno di questi organi non funziona a dovere, è bene fare attenzione anche agli altri, che a cascata potrebbero risentirne».
Come pensa che l’otorinolaringoiatria cambierà in futuro?
«Orecchio, naso e gola si operano ormai con una chirurgia cosiddetta “a cielo chiuso”. Nei miei 35 anni di attività, dal punto di vista chirurgico ho assistito a cambiamenti epocali: strumenti miniaturizzati, fibre ottiche, chirurgia robotica. Se una volta un seno frontale si apriva dall’esterno, oggi ci si arriva passando per il naso. Sono molti gli ambiti della nostra specialità dove potranno avvenire ulteriori cambiamenti importanti: uno fra tutti, già diventato realtà, riguarda gli anticorpi monoclonali nel trattamento della rinosinusite e dei polipi nasali, una terapia medica per patologie che altrimenti avrebbero richiesto anche molteplici interventi chirurgici nel corso della vita».