«Ascoltare il paziente e mettergli a disposizione il meglio delle cure è il compito del cardiologo», spiega lo specialista che in Clinica fornirà consulenze cardiologiche con elettrocardiogramma: «Lasciar parlare il paziente per fargli esprimere i suoi sintomi risulta importante per la diagnosi».
«Il paziente è prima di tutto un essere umano e deve sempre essere trattato come tale. Non si può visitare il paziente senza dedicargli un po’ di tempo, senza fare due chiacchiere con lui o senza chiedergli cose che risulteranno sicuramente utili per la sua diagnosi: occorre lasciarlo parlare e fargli esprimere bene i suoi sintomi. Questa modalità esiste da secoli e non va abolita dalla medicina moderna: tra medico e paziente deve sempre crearsi questo tipo di rapporto».
Il dottor Dede Cuni parla con l’esperienza di chi si prende cura del cuore da ben 47 anni, prima in Albania e poi a Torino, dove vive e lavora da circa trent’anni. Nel suo ambulatorio di Cardiologia, in Humanitas Cellini, fornirà consulenze cardiologiche con elettrocardiogramma: «Questa Clinica ha una grande tradizione cardiologica e conta sulla presenza di specialisti di altrettanto grande professionalità – aggiunge il dottor Cuni -, io darò il mio contributo nell’interesse della nostra comunità di pazienti».
Lo stato di salute del cuore del paziente è perciò l’oggetto dell’ambulatorio del dottor Cuni: «Tra i vantaggi di un’esperienza così lunga c’è quello di aver toccato con mano gli enormi passi avanti compiuti in ambito diagnostico – spiega -. Quando mi sono laureato io si moriva ancora di ipertensione maligna, una patologia della quale oggi per fortuna non muore più nessuno. Sono pochissime le malattie che non si possono affrontare e sono tantissimi i farmaci a disposizione per curare pressione, aritmia, scompenso cardiaco e le altre patologie del cuore». Un’evoluzione affascinante e capace di andare oltre ogni aspettativa: «Sono diventate abitudini quotidiane cose che da neo laureato non avrei mai potuto immaginare – conclude sorridendo il dottor Dede Cuni -. Faccio l’esempio della coronarografia: entrare nelle coronarie e dilatarle? Ci voleva la fantasia di Jules Verne per immaginarlo. Ed è così per tante altri esami e farmaci. Ascoltare il paziente e mettergli a disposizione il meglio delle cure a nostra disposizione è il nostro compito».