Prosegue con soddisfazione la collaborazione che lega la Clinica al Centro medico Promea: attività chirurgica e diagnostica viaggiano insieme e realizzano un centro di riferimento. Per la cataratta, l’anestesia topica e i tagli corneali ridotti rendono più celere il recupero.
Guarda sempre più lontano il polo oculistico che vede la Clinica Cellini lavorare con il Centro medico Promea di via Menabrea 14, Torino. La partnership nata un anno fa ha raggiunto risultati soddisfacenti in termini di qualità del servizio offerto e di gradimento riscontrato tra i pazienti: «Abbiamo riunito competenze importanti e tecnologie di primo livello – spiega il dottor Francesco Mele, oculista e responsabile del servizio -, facendo diventare le due strutture complementari nell’attività chirurgica e in quella diagnostica. Il risultato è quello di due strutture interattive che combinano i rispettivi punti di forza e diventano un centro oculistico di riferimento».
Il dottor Mele ha all’attivo oltre 40mila interventi di cataratta, la più trattata tra le patologie oculistiche curate dal servizio. «Non è affatto un intervento banale o trascurabile – spiega -, è anzi un’operazione di microchirurgia che richiede mani esperte ed esecuzione perfetta». Rispetto a pochi anni addietro è diventata una pratica sempre meno invasiva; i tagli corneali ridotti anche a meno di due millimetri consentono al paziente un celere recupero anatomico e funzionale. «Si tratta di un aspetto molto importante – sottolinea il dottor Mele -: viene ridotto al minimo il periodo di disabilità successivo all’operazione. Poche ore dopo aver subito l’intervento, il paziente può già recuperare una soddisfacente acutezza visiva e provvedere a misurarsi con buona parte delle sue attività di tutti i giorni».
Uno dei punti di forza dell’intervento di cataratta eseguito nella sala operatoria della Clinica Cellini è il ricorso all’anestesia topica: nessuna puntura, basta qualche goccia di collirio. «All’inizio il paziente si mostra perplesso – rivela il dottor Mele -: sembra quasi temere che in assenza di un ago l’anestesia non possa funzionare. Poi si dichiara contentissimo e, se gli capita di tornare per un intervento sull’altro occhio, è il primo a chiederla». In sala operatoria è peraltro avvenuta una riuscita integrazione tra rappresentanti di Cellini e Promea: «Ho trovato un elevato tasso di competenza e la massima disponibilità – conclude il dottor Mele -, i nostri pazienti hanno perciò a disposizione un polo oculistico di alto livello e in continua crescita».