La sindrome dell’intestino irritabile, nota anche come “colon irritabile”, si caratterizza per un insieme di sintomi gastrointestinali cronici o ricorrenti, tra cui dolore addominale, diarrea, gonfiore, meteorismo e costipazione.
Qual è la causa?
La sindrome dell’intestino irritabile rientra tra i disturbi cosiddetti funzionali, cioè quelle condizioni che provocano un’alterazione delle funzioni in assenza di un danno organico dimostrabile. La causa esatta pertanto è sconosciuta: probabilmente entrano in gioco disfunzioni nel transito intestinale, una ipersensibilità del sistema nervoso enterico, lo stress e cause di natura genetica.
Quali cure esistono?
La sindrome dell’intestino irritabile può avere un grande impatto sulla qualità della vita, anche perché i disturbi tendono a ripresentarsi periodicamente. Dal momento che la causa non è nota, non esiste una cura risolutiva.
I sintomi tipici di questa condizione, però, possono essere alleviati sia con la terapia farmacologica prescritta dal gastroenterologo, sia attraverso alcuni accorgimenti, da adottare anche a scopo preventivo:
- Un’alimentazione sana, fatta di pasti leggeri e frequenti, integrata da un’adeguata educazione alimentare. È importante mangiare lentamente, masticare a fondo e ridurre il consumo dei cibi che aumentano la produzione di gas, come i carboidrati complessi, gli amidi e la cellulosa presente in alcuni vegetali. Può essere utile tenere un diario in cui riportare ciò che si mangia ed eventuali sintomi associati, in modo da avere traccia degli alimenti che scatenano i disturbi intestinali
- Praticare sufficiente attività fisica
- Idratarsi adeguatamente
- Imparare a gestire lo stress e l’ansia, se necessario avvalendosi di un supporto psicologico
- Integrare la propria alimentazione con probiotici e integratori, sotto consiglio del gastroenterologo.