Estate e piedi: funghi, verruche e calli sono spesso figli di cattive abitudini assunte nel corso dell’anno. «E’ bene rivolgersi subito a uno specialista perché non si tratta sempre di problemi di semplice carattere estetico», spiega la dottoressa Tiziana Nardò, dermatologia di Humanitas Cellini,
Nascosti per buona parte dell’anno, i piedi si mostrano d’estate facendo capolino da scarpe aperte: se durante l’inverno li abbiamo trattati bene non avremo problemi a esibirli in spiaggia o comunque in pubblico, se invece li abbiamo colpevolmente trascurati ci troveremo alle prese con problemi di varia natura e gravità che ci toccherà invece affrontare. «La scarsa cura può condurre alla comparsa di una serie di disturbi, non sempre di puro carattere estetico, ai quali è comunque possibile porre rimedio», spiega la dottoressa Tiziana Nardò, dermatologa di Humanitas Cellini.
Funghi (micosi)
Si tratta di funghi patogeni che possono riguardare pelle, mucose e unghie. «Sono microrganismi che si trovano a loro perfetto agio nell’ambiente caldo e umido del piede – prosegue la dottoressa Nardò -. La più nota di queste micosi è la tinea pedis, il “piede d’atleta” che interessa gli spazi tra le dita o la pianta dei piedi provocando rossore e prurito, in molti casi associati a desquamazione e screpolature». Le micosi possono coinvolgere anche le unghie: «In questo caso si parla di onicomicosi, riconoscibile dalla comparsa di macchie biancastre o giallastre a livello delle unghie».
A quali fattori di rischio sono imputabili le micosi? Sudore, scarsa igiene, detergenti troppo aggressivi, calzature inadatte, malattie come obesità o diabete, farmaci come cortisonici o antibiotici, indebolimento generale. «Colpiscono di frequente gli sportivi ma, più in generale, chi calza spesso scarpe strette che impediscono al piede di respirare correttamente, chi suda molto ai piedi e chi frequenta ambienti umidi come spogliatoi, docce, piscine e saune camminando talvolta scalzo», aggiunge la specialista di Humanitas Cellini. In questi casi è bene rivolgersi subito a un dermatologo che suggerirà la terapia utile a scongiurare eventuali infezioni batteriche: «Di fronte a una micosi – osserva la dottoressa Nardò -, lo specialista prescrive una cura a base di farmaci antimicotici topici e/o sistemici, vale a dire soluzioni da applicare localmente e medicine da assumere per via orale, dipende sempre dal quadro generale della micosi».
Verruche
Sono piccole escrescenze della pelle, microrganismi che penetrano attraverso le più minute ferite e lesioni, si annidano sotto pelle e generano una rapida e innaturale crescita delle cellule cutanee. Anche per le verruche l’ambiente caldo-umido di piscine, docce e spogliatoi risulta ideale per la loro affermazione: «I bambini sono più vulnerabili al loro attacco – precisa la dottoressa Nardò -, anche perché sono più facili a scambiarsi calzature e asciugamani, veicoli di contagio del virus». Le verruche possono essere dolorose al punto da rendere difficoltosa la deambulazione: «Occorre comunque intervenire in modo celere, se non vengono asportate possono crescere in estensione e numero fino a diventare un pericolo anche per le altre persone».
Se le verruche sono poche e piccole si può anche ricorrere all’applicazione topica di sostante cheratolitiche che ne favoriscono l’asportazione, diversamente occorre pensare a trattamenti chirurgici. Diatermocoagulazione, laserterapia e crioterapia sono tra le tecniche a disposizione: «SI tratta, nell’ordine, di uno strumento elettrico che brucia la verruca, di un laser capace di emettere calore utile a vaporizzarla e di un’applicazione di azoto liquido che forma una bolla e dopo pochi giorni ne provoca il distacco», precisa la dottoressa Nardò.
Calli (tilomi)
E’ un disturbo puramente estetico che può anche causare dolore. La pelle si ispessisce, soprattutto nello strato corneo, il più esterno, esteso e profondo. I calli compaiono più di frequente sulle sporgenze ossee, hanno forma sporgente e rotonda di colore giallo chiaro e superficie che tende a diventare più spessa e dura se la zona viene compressa o sfregata. «La colpa è di attriti e pressioni eccessivi e ripetuti nel tempo fino a causare la morte delle cellule dello strato corneo», argomenta la dottoressa Nardò. Calzature non adeguate, tacchi troppo alti, posture errate e sport (calcio, tennis, corsa) che stressano la pianta del piede rappresentano altrettanti fattori di rischio.
Cerotti protettivi realizzati in feltro, lattice o gel possono proteggere le zone interessate dai calli: diminuiscono l’attrito, alleviano il dolore e regalano un senso di comfort. In caso di disturbi più estesi, il dermatologo potrà proporre soluzioni contenenti concentrazioni a base di urea. O altrimenti toccherà all’estetista o al podologo rimuovere le sporgenze attraverso strumenti appositi come le limette.