Circa l’80% della popolazione ha sofferto almeno una volta nella vita di mal di schiena, ma quando è causato dall’ernia del disco come si può ridurre il dolore?
Il dottor Carlo Alberto Benech, responsabile di Centro di Chirurgia Robotica Vertebrale di Humanitas Cellini, ha parlato di questo argomento nella puntata di Unomattina.
Che cos’è l’ernia del disco?
Per capire cos’è l’ernia del disco bisogna conoscere il disco intervertebrale, che è quella struttura di fibrocartilagine posizionata tra una vertebra e l’altra con la funzione di cuscinetto che ammortizza i traumi della colonna.
È composta da una parte centrale detta il nucleo polposo e da una parte periferica chiamata anello fibroso che serve a contenerlo. Durante la vita, in seguito a sforzi e ripetute condizioni, l’anello fibroso e il nucleo polposo si rovinano e la parte interna può fuoriuscire e andare a toccare la radice nervosa presente nella colonna vertebrale.
Cosa quando si soffre di ernia del disco?
Il primo approccio è conservativo, quindi riposo, farmaci antiinfiammatori, cortisone e terapia riabilitativa fisioterapia con dei trattamenti che hanno l’obiettivo di sfiammare e risolvere la parte acuta.
Nella maggior parte dei pazienti questi trattamenti nel giro di 3/4 mesi portano alla guarigione senza necessità di intervento chirurgico. Nel 10% dei casi questo non avviene e quindi le persone che ne soffrono continuano a manifestare i sintomi tipici dell’ernia del disco – come dolore violento alla gamba e formicolio – diventa dunque necessario l’intervento chirurgico.
Come avviene l’intervento chirurgico?
L’intervento chirurgico consiste nel risolvere il conflitto tra ernia e radice nervosa, rimuovendo il palloncino e togliendo così la compressione.
In una piccola percentuale di casi l’ernia del disco potrebbe ritornare, per questo motivo dopo l’intervento è importante fare fisioterapia per rinforzare i muscoli.
Quando il disco è particolarmente consumato, il chirurgo potrebbe proporre anche la sostituzione totale del disco, fissandolo con delle viti e delle barre, per evitare la formazione di una nuova ernia e per “irrobustire” la colonna vertebrale.
La tecnica robotica è molto innovativa e permette di posizionare il nuovo disco con una procedura mininvasiva, estremamente sicura. Il paziente il giorno stesso dell’intervento può camminare, dopo due giorni generalmente viene dimesso dall’ospedale, è autonomo ma deve tenere il bustino e dopo 6 mesi può tornare alle normali attività.
Come si svolge la visita di chirurgia della colonna?
Durante la visita vengono fatti svolgere al paziente una serie di esercizi per valutare la forza del piede, nella flessione dorsale e plantare, e del quadricipite. Questo perché le radici nervose lombosacrali comandano il movimento del piede, quindi se c’è un’ernia grande oltre al dolore ci può essere anche un deficit motorio.
Successivamente, lo specialista alza le gambe del paziente disteso sul lettino, prima da prono e poi da supino, per stirare la radice nervosa: se questa è compressa avvertirà un dolore molto forte. In seguito vengono testati i riflessi sulla gamba per valutare se il nervo è integro: perché se c’è una compressione nervosa non c’è il riflesso.
Alimentazione e salute della schiena
È fondamentale che l’alimentazione sia corretta, per evitare il sovrappeso, e assumere la giusta quantità di vitamina B12 per protegge i nervi. Infine, per la salute della schiena è molto importante l’attività sportiva.