Il dolore durante le mestruazioni potrebbe non essere legato sempre all’endometriosi che, in molti casi, è asintomatica, oppure associata a sintomi invalidanti diversi sulla base dei diversi organi colpiti e del grado di malattia.
Ne parliamo con la dottoressa Raffaella Enria, ginecologa esperta in endometriosi di Humanitas Cellini e Humanitas Medical Care Lingotto.
Cos’è l’endometriosi e quali sono i sintomi di endometriosi?
L’endometriosi è una malattia benigna cronica invalidante, causata dalla presenza di cellule endometriali e stroma al di fuori dell’utero che provocano uno stato infiammatorio degli organi e tessuti. Si tratta di una malattia che colpisce circa il 10% delle donne, ma se consideriamo solo le donne che hanno dolore, infertilità o entrambi la frequenza sale al 35-40%. Il primo sintomo di endometriosi è il dolore, dismenorrea, che aumenta in fase mestruale e non passa con i comuni farmaci antidolorifici. In molti casi, però, la malattia è poco o per nulla sintomatica: in questo caso si parla di endometriosi minima o lieve. Nei casi in cui l’endometriosi coinvolge altri tessuti oltre l’apparato genitale, come vescica e intestino, oltre al dolore possono presentarsi altri sintomi aspecifici (dolore pelvico, dolore durante i rapporti sessuali, disturbi intestinali oppure alla minzione) che contribuiscono a rendere difficile la diagnosi, mentre in alcune donne, l’endometriosi può causare difficoltà a iniziare una gravidanza (sterilità).
Dismenorrea: a chi rivolgersi?
Nonostante la dismenorrea sia il sintomo caratteristico dell’endometriosi, tuttavia può avere altre cause. Per anni si è pensato che il dolore mestruale fosse normale; oggi invece sappiamo che in presenza di mestruazioni dolorose non controllabili con i comuni farmaci, è bene parlarne con il ginecologo, meglio se esperto in endometriosi, in modo da valutare subito, e nel caso escludere, eventuali segni della malattia. Non ritardare la diagnosi è importante per evitare che l’infiammazione progredisca e provochi la congestione dei tessuti coinvolti.
Come funziona la visita ginecologica per endometriosi?
La visita ginecologica per la ricerca dell’endometriosi inizia con l’ascolto della donna da parte del ginecologo, dei suoi sintomi e della sua storia familiare. Infatti è importante sapere se altre donne in famiglia soffrono degli stessi disturbi, dal momento che esiste una familiarità per l’endometriosi. Pertanto, in caso di mestruazioni dolorose, in cui il dolore non è controllabile dai farmaci, il consiglio è di rivolgersi a un ginecologo esperto di endometriosi in modo da intraprendere il percorso diagnostico per escludere o confermare la patologia. Sulla base della diagnosi, poi, lo specialista proporrà la terapia più adatta.
Come si cura l’endometriosi?
Iniziare nel più breve tempo possibile una terapia specifica per l’endometriosi è importante per prevenire le conseguenze più gravi a livello degli altri organi ed evitare che influenzi negativamente la propria qualità di vita, anche ad esempio nella ricerca di una gravidanza.
L’eventuale chirurgia va valutata da caso a caso tenendo conto, sia nell’endometriosi lieve che in quella grave e/o profonda, che è essenziale l’utilizzo di tecnica mininvasiva (laparoscopia) oltre che preservare la fertilità e la funzionalità ovarica.
In caso di endometriosi lieve ma associata a mestruazioni dolorose, può essere sufficiente assumere la terapia progestinica, nota anche come minipillola o estroprogestinica, cioè la pillola contracettiva classica, per bloccare la progressione della malattia. Nell’endometriosi sintomatica grave, la stroma che può essere avviata prima o subito dopo la chirurgia si basa su una fase iniziale, una sorta di terapia d’urto, il cui scopo è evitare il sanguinamento della mestruazione e/o dare sollievo ai sintomi, a cui segue la terapia estroprogestinica che mima il ciclo mestruale femminile. Si tratta di una terapia medica a basso dosaggio estroprogestinico, da assumere continuativamente per anni. Durante la terapia è importante sottoporsi ai periodici controlli per monitorare la malattia, ma anche per valutare un’eventuale sospensione in caso si desideri una gravidanza. Durante la gravidanza, i sintomi dell’endometriosi migliorano grazie alla soppressione del ciclo mestruale e del sanguinamento uterino.