«Può affrontare e risolvere determinati problemi», spiega la dottoressa Patrizia Presbitero, responsabile della Cardiologia di Humanitas Cellini, che da febbraio può visitare i pazienti collegandosi con loro dal suo studio medico. Scompenso cardiaco, dolore toracico, visite pre e post chirurgiche: sono gli ambiti principali di una procedura che può aiutare il paziente cardiopatico a una definizione della patologia o a un controllo delle terapie in corso.
Al cuor non si comanda, ma ora lo si può curare anche a distanza grazie alla televisita, capace di affrontare e risolvere determinati problemi di natura cardiologica. È quanto spiega la dottoressa Patrizia Presbitero, responsabile della Cardiologia di Humanitas Cellini, che dal mese di febbraio potrà visitare i suoi pazienti collegandosi con le loro case direttamente dal suo studio medico: «Non tutti i pazienti possono essere visti in televisita – premette la dottoressa Presbitero -: l’atto medico consiste nella visita di un corpo o di un organo nel suo complesso e la visita medica rimane il clou del rapporto medico-paziente, ma ci sono degli ambiti in cui sono sufficienti la documentazione, il controllo degli esami e la visione attraverso uno schermo per accompagnare il paziente cardiopatico a una definizione della patologia o a un controllo delle terapie in corso. Tutto questo senza bisogno di vederlo in presenza».
La televisita cardiologica presenta due vantaggi: «Il primo è la velocità: può essere fatta già il giorno dopo averla richiesta – prosegue la dottoressa Presbitero -. Il secondo è la comodità: il paziente non deve spostarsi da casa, non deve fare l’accettazione o aspettare un minuto in più. È una grande possibilità soprattutto per le persone anziane o per chi ha difficoltà deambulatorie».
La dottoressa Presbitero sottolinea che la televisita si presta a determinati ambiti: «Quello dei pazienti che hanno già subito un intervento di rivascolarizzazione miocardica o con cardiochirurgia o con angioplastica coronarica o di un impianto di pacemaker e che hanno un bisogno di un controllo. A tutti loro possiamo chiedere come si sentono, se i sintomi sono scomparsi, com’è migliorata la loro tolleranza allo sforzo e come rispondono al trattamento medico instaurato dopo l’intervento. Valutando anche peso corporeo, pressione arteriosa e altri parametri si possono desumere informazioni sufficienti per dire se continuare o smettere la terapia in corso o se si ha bisogno di determinati esami che, all’occorrenza, possono anche essere prenotati immediatamente».
La televisita può essere utilizzata anche nel quadro dello scompenso cardiaco. «Nel paziente scompensato – prosegue la dottoressa Presbitero – si mettono oggi in atto alcune procedure terapeutiche piuttosto pesanti con tre o quattro farmaci introdotti gradualmente nella terapia e che possono produrre effetti collaterali importanti: diminuzione della pressione arteriosa, diminuzione della frequenza cardiaca, perdita eccessiva di liquidi o mancata risposta al trattamento diuretico. Nella maggior parte dei casi, questi effetti si possono controllare attraverso la televisita».
Un cardiologo esperto può gestire in televisita un ambito complesso come quello del dolore toracico. «All’interno della gabbia toracica – sottolinea la dottoressa Presbitero – troviamo molti organi: esofago, pleure, pericardio, polmoni, trachea, cuore, muscoli intercostali, articolazioni tra lo sterno e le costole, eccetera. Ogni dolore avvertito dalla cintola in su può essere attribuito al cuore dal paziente particolarmente ansioso o attento. Ma la diagnosi di un dolore che viene dal cuore è fatta sul racconto del tipo di dolore e questo può essere serenamente fatto attraverso la televisita».
Televisita che si rivela utile anche nelle cosiddette “seconde opinioni”: «In Cardiologia, come in tutta la Medicina, esistono diverse opzioni sia terapeutiche sia di interpretazione di alcune malattie e il paziente chiede spesso una seconda opinione, nella maggior parte dei casi basata su una documentazione che può benissimo essere esaminata in televisita e senza bisogno di essere in presenza».
«Un altro ambito indicato è quello della visita pre-chirurgica – aggiunge la dottoressa Presbitero -. Sappiamo che ormai le chirurgie, in particolare quelle ortopediche, hanno spostato in avanti l’età dei pazienti per le protesi di anca, ginocchio o spalla. Ma anche la chirurgia di occhi, oro-faringe e addome ha ampliato il raggio di destinazione. La situazione cardiaca può essere il punto debole di questi interventi e, soprattutto per i pazienti che arrivano da altre regioni, la televisita può essere molto utile perché consente di arrivare all’intervento dopo aver esaminato l’elettrocardiogramma eseguito nella propria città di residenza».
In ultimo, il vantaggio della televisita è quello di essere collegata direttamente alla diagnostica, tanto da permettere al cardiologo di indirizzare immediatamente il paziente all’esame opportuno. «Facciamo un esempio con il dolore toracico – conclude la dottoressa Patrizia Presbitero -. Se visito a distanza un paziente con fattori di rischio importanti (60 enne, obeso, fumatore, colesterolo alto, scarso movimento e un po’ di diabete) e dolore toracico, ho tutti gli elementi per capire che domani dovrà eseguire una AngioTC coronarica per scoprire se e quali lesioni ci sono».