Aneurisma della carotide, l’équipe di Chirurgia vascolare diretta dal dottor Farhang Farsi ha operato con successo una rarissima patologia interna extracranica: «Si tratta di un aneurisma post-stenotico molto particolare che, nello specifico, ha richiesto l’utilizzo di una speciale protesi di ultima generazione».
L’aneurisma della carotide interna extracranica è una patologia rarissima che, pochi giorni fa, è stata operata con successo su un paziente di 72 anni dal dottor Farhang Farsi e dalla équipe di Chirurgia vascolare di Humanitas Cellini. Si è trattato di un’evenienza davvero molto rara, quasi sempre legata al distacco del “patch” in pazienti precedentemente sottoposti all’intervento di TEA (TromboEndoArteriectomia).
L’aneurisma consiste nella dilatazione della parete di un vaso sanguigno, soprattutto quello arterioso. «Le cause principali – sottolinea il dottor Farsi – vanno ricercate nel distacco del patch, nelle dissecazioni croniche, nei traumi e nelle malattie del collagene che comportano l’indebolimento della parete arteriosa e, nel caso specifico, la formazione dell’aneurisma dovuta a una stenosi serrata della carotide stessa»,
Il paziente sottoposto a questo straordinario intervento di chirurgia vascolare, durato un’ora e quaranta minuti in anestesia loco-regionale, ha riportato la sostituzione della carotide interna nella sua porzione extracranica tramite una protesi di nuova generazione che ha caratteristiche molto simili a una vena autologa.
Il decorso post operatorio è stato regolare: il paziente è stato dimesso appena due giorni dopo l’intervento e, una settimana più tardi, sottoposto a visita di controllo con rimozione dei punti ed esame Ecodoppler: «La pervietà della carotide interna ha confermato il successo dell’intervento – dichiara il dottor Farsi -. Da adesso in poi il paziente verrà trattato con due farmaci antiaggreganti per un periodo che sarà di circa sei mesi, dopodiché riprenderà la sua terapia normale con la sola aspirina».
Per la diagnosi dell’aneurisma della carotide interna, il dottor Farsi si è prima affidato all’EcoColorCoppler («Un esame che va sempre affidato a mani esperte», raccomanda e poi alla TC con mezzo di contrasto per la valutazione anatomica. Quest’ultimo esame aveva inoltre mostrato una vistosa tortuosità del vaso associata alla presenza di una stenosi serrata all’origine, nonché di una dilatazione post-stenotica del diametro di 12 millimetri.
«È stata l’ulteriore conferma che la nostra Clinica è attrezzata al meglio per affrontare la patologia carotidea – sottolinea ancora il responsabile della Chirurgia vascolare di Humanitas Cellini -: per via tradizionale o endovascolare, che si tratti di aneurisma, stenosi o distacco della protesi. La nostra Unità operativa se ne occupa con la competenza maturata in anni di esperienza e con il sostegno degli anestesisti e della Terapia intensiva della Clinica. La loro presenza rappresenta un’ulteriore garanzia per i tutti i nostri pazienti, certi di essere operati all’interno di una struttura in grado di prenderli in carico a 360 gradi».