L’alluce valgo è una deformità del piede che deriva dallo spostamento anomalo della base dell’alluce verso l’esterno, con deviazione della punta verso le altre dita del piede.
Il sintomo principale del valgismo è il rigonfiamento e l’infiammazione dell’articolazione metatarso-falangea dell’alluce (borsite). L’infiammazione può estendersi all’intero dito, provocando una riduzione, anche significativa, della motilità.
Esistono molti trattamenti conservativi per contenere i sintomi nei casi meno gravi. Tuttavia, per correggere un alluce valgo l’unica strada davvero efficace è l’intervento chirurgico.
Per candidare un valgismo all’intervento chirurgico correttivo vengono valutate le condizioni generali del piede, per escludere controindicazioni come eventuali infezioni in corso o patologie circolatorie.
La correzione chirurgica dell’alluce valgo avviene quasi sempre in anestesia periferica e in regime di day hospital e prevede la rimozione (osteotomia) di segmenti del primo metatarso per riorientare il dito nella posizione corretta. Nel decorso post-operatorio è normale riscontrare dolore al piede o lamentare qualche difficoltà durante il passo, ma si tratta di sintomi transitori e tollerabili.
Le tecniche a cui il chirurgo può ricorrere sono diverse: si parla di chirurgia open, mini-invasiva, percutanea o di tecniche miste. A seconda dei casi, infatti, durante l’operazione si apre una finestra sull’articolazione, in modo da visualizzarla direttamente, oppure si aprono soltanto dei forellini di pochi millimetri. Per fissare l’alluce nella nuova posizione si può ricorrere a impianti permanenti, come placche o viti, oppure a fili metallici e bendaggi immobilizzanti che vengono rimossi in un secondo momento.