Formazione
Università
Università degli Studi di TorinoSpecializzazione
CardiologiaEsperienze precedenti
Dal
1988Provincia
MilanoComune
RozzanoPenultimo Ruolo e Descrizione Attività
Primario di Cardiologia e Cardiologia InterventisticaNazione
TorinoAl
1995Nome ospedale / Ente
Istituto Clinico Humanitas IRCCSDal
1996Al
2014Ultimo Ruolo e Descrizione Attività
Emodinamica, Cardiologia Interventistica e U.C.C.Nome ospedale / Ente
Ospedale San Giovanni BoscoIo in Humanitas
Pubblicazioni personali su PubMed
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=presbitero pUnità
CardiologiaAree mediche di interesse
Cardiopatia ischemica, infarto miocardico acuto e coronaropatia, cardiopatie valvolari, cardiopatie congenite, cardiopatie in gravidanza. In queste cardiopatie interviene con i più avanzati mezzi terapeutici a disposizione della cardiologia interventista: uso di stent coronarici (reticelle inserite nei vasi per tenerli aperti) sempre più sottili e ricoperti di farmaci sempre più efficaci per evitare la ricomparsa di ostruzioni coronariche. Da molti anni si sono sviluppati metodi per riaprire coronarie chiuse anche da molto tempo che in particolare permettono di curare pazienti in cui i by-pass si sono chiusi riaprendo le coronarie native. Da poco ha introdotto anche l'uso di stent riassorbibili e cioè dotati della capacità di svolgere il loro ruolo di supporto dell'arteria ma poi di dissolversi dopo qualche mese in modo da lasciare l'arteria libera da protesi. Nel campo delle cardiopatie strutturali (valvole, grandi arterie) da molti anni si dilatatano con palloni di varie dimensioni e tipo, valvole (mitrale, polmonare, aorta) e arterie (coartazione aortica). Si chiudono orifizi anomali (difetti interatriali, interventricolari, forame ovale pervio, dotto arterioso persistente) con dispositivi di vari tipi e dimensioni (ombrellini). Ormai da 4 anni si è introdotta la sostituzione percutanea della valvola aortica (TAVI) nei pazienti ad alto rischio di chirurgia cardiaca: la tecnica consiste nell'introdurre la valvola montata su un pallone e compressa in un catetere fino al cuore e poi espanderla comprimendo la valvola nativa contro le pareti aortiche. Sono stati trattati nel nostro centro più di 250 pazienti con ottimi risultati offrendo loro il ritorno ad una vita normale in pochi giorni. Sempre nei pazienti ad alto rischio chirurgico è stata introdotta una tecnica per contenere l'insufficienza della valvola mitralica che consiste nell'arrivare con un catetere dalla vena femorale sulla valvola e poi con uno o più punti metallici (clip) ridurre l'orifizio valvolare. Nei pazienti con aritmia (fibrillazione atriale cronica) che per qualche ragione non possono usare i farmaci anticoagulanti pur essendo ad alto rischio di embolia cerebrale è stata introdotta la chiusura dell'auricola sinistra (una specie di sacca nell'atrio dove si formano i trombi) con un tappo che viene introdotto con un catetere sulla bocca di questa sacca. Nei pazienti con grave ipertensione arteriosa resistente a più di 3 farmaci è stata introdotta la tecnica della denervazione delle arterie renali posizionando nelle stesse un catetere che eroga energia caloricaAree di ricerca di interesse
1. cardiopatia valvolare: TAVI vengono ricercate le dimensioni più approppriate della valvola da impiantare usando diversi metodi diagnostici (TAC, RMN, ECO tridimensionale) al fine di ottenere un impianto senza insufficienza residua minimizzando le complicanze. E' inoltre in corso di elaborazione un indice prognostico (score) che permetta di prevedere la mortalità e morbidità immediata e a distanza dei pazienti sottoposti ad impianto. Tale indice è basato non solo sulle comorbidità (come gli indici attualmente in vigore) l'età e il sesso, ma anche su altri parametri quali la fragilità (fragility index), la situazione neurocognitiva, la presenza o meno di insufficienza renate etc.2. cardiopatia nella donna: si indagano le cause di mortalità durante infarto nella popolazione femminile (più alta rispetto agli uomini). Si indaga inoltre il risultato dei vari dispositivi della cardiologia interventistia (valvole, stent, ombrellini) nella popolazione femminile per verificarne l'efficacia rispetto alla popolazione maschile sia durante le procedure (vasi più fragili più tortuosi e più calcifici nelle donne) sia a distanza di tempo (migliore sopravvivenza nelle donne dopo impianti valvolari, minori ristenosi dopo le procedure coronariche).
3. cardiopatia in gravidanza: si contrbuisce al registro europeo seguendo le cardiopatie complesse durante la gravidanza per valutare quali cardiopatie e di che gravità possano condurre a termine felicemente una gravidanza.
4. partecipazione a molti studi clinici internzionali in particolare a quelli che studiano la regressione della placca aterosclerotica con vari farmaci (statine, calcioantagnisti, anticorpi monoclonali) misurando la placca aterosclerotica dentro all'interno delle coronarie con ecografia intravascolare prima e dopo il trattamento.