Quali sono i sintomi della stenosi lombare?
Anche nei pazienti con stenosi del tratto lombare il dolore è il sintomo caratteristico: un dolore che è meno intenso in posizione seduta, ma che aumenta mentre si cammina o se si sta in piedi. La stenosi tende ad attenuarsi in flessione, pertanto il paziente tende a camminare con il corpo piegato in avanti.
Alcuni pazienti presentano i segni di compressione delle radici della cauda che configurano il quadro della claudicatio neurogena. Questa condizione si caratterizza per dolore agli arti inferiori con ipostenia (sensazione di pesantezza), che aumenta con la deambulazione e si attenua con il riposo; il paziente è costretto dunque a fermarsi e a sedersi sempre più spesso.
Come si effettua la diagnosi?
La diagnosi si avvale di una completa raccolta anamnestica, di esami radiologici, come la Risonanza Magnetica e la TC colonna lombo-sacrale, e di elettromiografia degli arti inferiori.
Trattamento
Inizialmente il trattamento è conservativo con l’assunzione di antidolorifici e l’esecuzione di fisioterapia. Se la sintomatologia diventa invalidante o assume carattere ingravescente, si rende necessario l’intervento chirurgico.
Si procede dunque a laminectomia decompressiva, asportando la porzione posteriore del canale vertebrale formato dalle lamine, con l’obiettivo di allargarlo attraverso un approccio posteriore.
Per una completa decompressione delle strutture nervose intracanalari, spesso è necessario asportare parzialmente le faccette articolari (una delle strutture che garantiscono stabilità alla colonna), causa della stenosi. In questi casi, al fine di prevenire instabilità vertebrale in futuro, si esegue anche una stabilizzazione vertebrale (artrodesi) con appositi mezzi di sintesi nei livelli interessati.
La mattina successiva all’intervento il paziente può già alzarsi e viene dimesso dopo due giorni. Trascorso un mese dall’intervento può riprendere le normali attività, purché non compia sforzi eccessivi.