Che cos’è l’ernia discale lombare?
L’ernia discale lombare è la tipologia di ernia discale più frequente (65% dei casi), questa sua incidenza si deve all’usura cui va incontro la zona lombare, che è deputata a supportare la maggior parte del peso corporeo.
Questo tipo di ernia coinvolge soprattutto gli spazi L4-L5 e L5-S1, anche in seguito alle minori dimensioni del legamento longitudinale posteriore a questi livelli, con una sua conseguente ridotta capacità contenitiva.
Con quali sintomi si manifesta l’ernia discale lombare?
L’ernia lombare discale può comprimere solo le radici nervose; il midollo spinale infatti non può essere coinvolto, perché termina all’altezza di L1-L2.
I sintomi caratteristici sono:
- Dolore lombare (lombalgia) irradiato all’arto inferiore (lombo-sciatalgia/lombo-cruralgia).
- Parestesie/anestesia alla gamba, fino alle dita del piede.
- Diminuzione della forza muscolare dell’arto inferiore.
A seconda della radice nervosa interessata dalla compressione varierà la localizzazione del dolore, dei disturbi sensitivi e della forza.
La sindrome della cauda equina
In presenza di ernie molto voluminose, capaci di occupare tutto il canale vertebrale, può instaurarsi una condizione molto seria, detta sindrome della cauda equina, che necessita di immediato trattamento chirurgico.
Questa sindrome è causata dalla compressione acuta di tutte le radici lombari e sacrali che dal midollo spinale discendono a livello delle vertebre corrispondenti ed escono attraverso i forami di coniugazione.
La sindrome della causa equina si manifesta con i seguenti sintomi:
- Dolore intenso e diminuzione della forza e della sensibilità agli arti inferiori.
- Riduzione della sensibilità fino a completa anestesia della zona genitale e anale (anestesia a sella).
- Incontinenza o ritenzione urinaria e fecale.
- Impotenza (nell’uomo).
Trattamento chirurgico
L’intervento chirurgico viene praticato mediante l’approccio posteriore; viene effettuata una piccola incisione di 3-4 centimetri grazie alla quale si raggiunge l’arco posteriore del canale vertebrale e si procede alla rimozione del frammento erniario.
In genere, la dimissione del paziente avviene il giorno seguente l’intervento. Sono previsti trenta giorni di riposo, con eventuale indicazione di fisioterapia.
Nel 10% dei casi può presentarsi una recidiva di ernia discale allo stesso livello, ecco perché, nel tentativo di scongiurare il rischio di recidiva o di fibrosi cicatriziali post-operatorie, in alcuni casi si procede ad associare l’intervento di discectomia alla stabilizzazione vertebrale.