Che cos’è e quali sono le cause dell’emispasmo del nervo facciale?
L’emispasmo facciale è un disturbo caratterizzato da una contrazione unilaterale, involontaria ed intermittente dei muscoli della faccia. Il nervo facciale controlla i muscoli della mimica facciale (fronte, occhi, collo e guance).
Inizialmente l’emispasmo facciale può̀ interessare le palpebre con dei piccoli movimenti d’ammiccamento che possono però sfociare in uno spasmo serrato con la chiusura persistente dell’occhio. In altri casi lo spasmo può iniziare dalla fronte o dalla parte inferiore del volto. L’emispasmo facciale che inizia dalla parte inferiore del viso ha come caratteristica la deviazione della rima buccale. Occasionalmente lo spasmo può̀ coinvolgere i muscoli superficiali della parte anteriore del collo.
La causa principale dell’emispasmo facciale sono le pulsazioni di un vaso sanguigno che entra in contatto nel punto in cui il nervo emerge dal tronco cerebrale. Il conflitto fra vaso sanguigno e nervo irrita quest’ultimo, determinandone lo spasmo. Altre cause possono essere, tuttavia, un tumore o qualsiasi altro processo occupante spazio in prossimità̀ del nervo o un’anomalia del tronco cerebrale.
Quali sono i sintomi e chi è più colpito dall’emispasmo facciale?
I sintomi coinvolgono solitamente un lato del viso. L’emispasmo facciale si presenta inizialmente con una graduale progressione fino a raggiungere una propria stabilità e raramente ha un andamento ingravescente. Spesso questi sintomi insorgono durante il sonno.
Il disturbo interessa generalmente persone con età̀ superiore ai quarant’anni, le persone di sesso femminile sono le più colpite. Nella maggior parte dei casi, la problematica ha un’insorgenza spontanea e solo raramente è conseguenza di un trauma facciale. I fattori che possono peggiorare questo disturbo sono: stress, fatica, la guida, una luce intensa, guardare la TV o la lettura.
Come viene diagnosticato e quale è il trattamento?
La Risonanza Magnetica (RM) encefalo è indicata nelle persone che presentano tale sintomatologia, al fine sia di escludere la presenza di lesioni occupanti spazio, sia per documentare eventuali conflitti nervosi.
Per quanto riguarda il trattamento conservativo, possono essere attuate due tipi di terapie: la terapia medica orale ed il trattamento iniettivo locale di farmaci. Questi trattamenti si limitano a controllare i sintomi della patologia, la terapia chirurgica può̀ invece curare la causa.
La decompressione vascolare eseguita con tecnica microchirurgica consiste nell’allontanamento del vaso sanguigno dal nervo facciale, interponendo tra essi un piccolo tampone schiumoso per prevenirne il contatto.
Le principali complicanze dell’intervento sono la riduzione o perdita dell’udito e la possibile paresi del nervo facciale, evenienze molto rare con un’incidenza del 3-5%.
L’età̀, la severità̀ dell’emispasmo facciale e altre patologie concomitanti sono elementi utilizzati per stabilire se un paziente può̀ essere o meno sottoposto a questo intervento.