Che cos’è il vaccino antipneumococcico?
In genere, con il termine pneumococco ci si riferisce al batterio Streptococcus pneumoniae, molto diffuso nelle alte vie aeree di adulti e bambini. Se ne conoscono più di novanta tipi e alcuni di questi possono provocare infezioni come otiti, sinusiti, polmoniti, meningiti e sepsi. I più colpiti sono i bambini e gli anziani.
Il vaccino antipneumococcico protegge l’organismo dai batteri più comunemente responsabili di malattie e si è dimostrato molto efficace nel prevenire le forme più gravi di infezione.
Come funziona il vaccino antipneumococcico?
Sono disponibili due tipi di vaccino antipneumococcico:
- Coniugato 13-valente (PVC13): per i lattanti e i bambini fino a 5 anni; efficace contro i 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi. Si tratta di un vaccino inattivato e coniugato ovvero ottenuto con frammenti del batterio e poi legato a una proteina in grado di aumentarne l’efficacia.
- Polisaccaridico 23-valente: impiegato prevalentemente per gli adulti.
Il vaccino viene somministrato attraverso iniezione intramuscolare: nel braccio dai 9 anni in su, nella faccia antero-laterale della coscia per i bambini più piccoli.
Quando fare il vaccino antipneumococcico?
Il PVC13 è il vaccino più frequente nei bambini; non rientra nelle vaccinazioni obbligatorie, ma viene proposto in occasione del vaccino esavalente – difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae di tipo B – a partire dal terzo mese di vita. Ne sono previste tre dosi, tutte nel primo anno, e non sono necessari ulteriori richiami.
Effetti collaterali del vaccino antipneumococcico
Il vaccino antipneumococcico è in genere ben tollerato. È possibile che si presentino rossore, gonfiore, dolore nella sede di iniezione e sintomi più generali come febbre, debolezza, dolori muscolari e rash cutanei entro 48 ore dalla somministrazione.
Come per tutti i vaccini si può verificare l’eventualità di reazioni allergiche anche gravi. Si tratta di un’evenienza comunque rara.