L’intestino crasso è l’ultimo tratto dell’apparato digerente. Ha origine dalla valvola ileo-cecale, o valvola di Bauhin, e termina con l’orifizio anale. È diviso in tre sezioni: intestino cieco, così detto perché si estende lateralmente e ha una fine cieca, il colon, un prolungamento dell’intestino tenue, e l’intestino retto, che costituisce l’ultimo tratto dell’intestino crasso e termina in corrispondenza dell’orifizio anale. La funzione principale dell’intestino crasso è quella di portare a termine il processo della digestione, attraverso la fermentazione e l’evacuazione degli alimenti ingeriti.
Che cos’è l’intestino crasso?
L’intestino crasso è posizionato intorno all’intestino tenue, ha una lunghezza complessiva di circa 1,5 metri, ha un calibro maggiore rispetto alle altre sezioni dell’intestino, ed è posto in posizione fissa all’interno della cavità addominale.
Il diametro dell’intestino crasso, inoltre, diminuisce nella parte centrale, per poi allargarsi di nuovo nella parte finale del retto, ovvero il tratto che comunica con l’esterno del corpo, avente la funzione di evacuare i residui non digeribili degli alimenti.
A cosa serve l’intestino crasso?
Se il compito di tutto l’intestino è quello di portare a termine la digestione avviata dalla bocca (grazie all’azione combinata della masticazione e della saliva) e proseguita nello stomaco (tramite l’azione dei succhi gastrici); la funzione fondamentale dell’intestino crasso è quella di assorbire acqua ed elettroliti, consentire l’accumulo degli scarti alimentari non digeribili, occuparsi della loro decomposizione e della loro eliminazione al di fuori del corpo.
Oltre a permettere il compimento del processo digestivo, l’intestino crasso si occupa anche all’assorbimento di elementi specifici (come sodio e cloro) e di alcune vitamine generate dalla flora batterica locale (in particolare la vitamina K).