Il lockdown e lo smartworking hanno fatto crescere il tempo passato con tutti questi dispositivi: «Un loro utilizzo eccessivo può rientrare tra le cause di dolori e crampi alle dita delle mani, al polso e all’avambraccio», spiega il dottor Giorgio Pivato, responsabile della Chirurgia della Mano di Humanitas Cellini.
Prima il lockdown e poi, in molti casi, il perdurare dello smartworking: ecco come è aumentato in modo sensibile il tempo passato davanti a pc, smartphone e tablet, dispositivi utilizzati per lavoro, per studio, per svagarsi o per informarsi. «Un loro utilizzo eccessivo – spiega il dottor Giorgio Pivato, responsabile della Chirurgia della Mano di Humanitas Cellini –, per quanto comprensibile in questo periodo tanto particolare, può rientrare tra le cause di dolori e crampi alle dita delle mani, al polso e all’avambraccio». Lo dimostra il fatto che alcune patologie come l’artrosi e il dito a scatto, con l’uso dei dispositivi digitali hanno cambiato nome in “textitis”, termine che scaturisce dall’unione delle parole inglesi “text” (messaggio) e arthritis (artrite), mentre il “cellphone elbow” (gomito da cellulare) è andato ad aggiungersi alla patologia nota anche come epicondilite o gomito del tennista.
«Quando le tendiniti riguardano le dita o il pollice – continua il dottor Pivato -, queste si manifestano con dolori locali, impaccio nel movimento e, nelle situazioni più gravi, impossibilità a usare il pollice. La cura può andare da farmaci antidolorifici o antinfiammatori fino, nei casi peggiori, all’intervento chirurgico in regime ambulatoriale e anestesia locale». Il dolore da “textitis” risulta più frequente in chi usa a lungo lo smartphone e negli anziani in cui le articolazioni delle dita possono essere soggette ad assottigliamento della cartilagine: «Questa situazione potrebbe invece richiedere l’uso di un tutore personalizzato che mette il pollice a riposo – precisa il dottor Pivato -. Chi invece soffre già di tunnel carpale, può in questo periodo vedere esacerbarsi il formicolio alle prime tre dita della mano, specie di notte, a causa della compressione sul nervo per lo sforzo di tenere in mano uno smartphone o usare il mouse del pc. Integratori specifici e antinfiammatori possono aiutare, ma appena possibile è preferibile rivolgersi a un esperto per una valutazione del problema ed eventualmente ricorrere all’unica soluzione possibile: l’intervento chirurgico endoscopico e mininvasivo». Anche il gomito può pagare il prezzo imposto dall’attuale situazione: «La prolungata posizione in flessione del gomito per sostenere tablet o smartphone può indurre quella che viene chiamata “sindrome del canale cubitale” – conferma il dottor Pivato – con formicolii all’anulare e al mignolo associati alla debolezza del braccio nell’afferrare e sollevare oggetti pesanti. In questo caso, correggere la postura e usare supporti per i dispositivi digitali, può aiutare a contrastare i sintomi».
Proprio contro dolore e formicolio a mani e dita, il dottor Giorgio Pivato suggerisce quattro piccoli accorgimenti, utili a gestire il problema:
- privilegiare i messaggi vocali su quelli di testo o, comunque, digitare messaggi brevi;
- osservare piccole pause nell’uso dei dispositivi (quando si smette di usare il tablet è bene non passare direttamente allo smartphone o al computer);
- fare un po’ di stretching delle dita;
- preferire il touch screen alle tastiere tradizionali, così si ridurrà il carico di lavoro sulle dita.
D’altro canto, la mano, per le sue caratteristiche anatomiche e per il fondamentale ruolo che riveste nella vita di tutti i giorni, è particolarmente esposta a diversi tipi di traumi e lesioni. Quando le mani vengono colpite da un evento traumatico o affette da alcune patologie, possono subire un’alterazione parziale o completa della loro funzionalità con un importante impatto sullo svolgimento delle normali attività quotidiane. Il Centro di chirurgia della Mano di Humanitas Cellini offre al paziente la possibilità di essere seguito da un’unica figura di riferimento: dalla prima visita fino all’eventuale intervento e a tutti i controlli successivi, il paziente verrà sempre seguito dallo stesso specialista della mano, un’attenzione che sarà garanzia del percorso interamente dedicato e appositamente confezionato su di lui e sulle specifiche esigenze che lo riguardano.