Mastoplastica riduttiva e additiva, mastopessi: sono gli interventi eseguiti in Humanitas Cellini dal dottor Andrea Margara: «Obbediscono a esigenze diverse ma hanno l’obiettivo comune di valorizzare l’armonia dell’intera figura corporea della donna», spiega il chirurgo plastico.
Un seno troppo grande, un altro che ha bisogno di vedere aumentato il suo volume o di essere risollevato. Si tratta rispettivamente degli interventi di mastoplastica riduttiva, mastoplastica additiva e di mastopessi, tutti eseguiti in Humanitas Cellini dal dottor Andrea Margara, chirurgo plastico che esercita le sue competenze in medicina e chirurgia estetica e in chirurgia ricostruttiva, in modo particolare per il rimodellamento corporeo e la ricostruzione nei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica.
Dottor Margara, che cos’è la mastoplastica riduttiva e a cosa serve?
«Un seno troppo grosso e pesante può causare fastidio, pesantezza o dolore a mammelle, spalle, collo e parte alta della colonna vertebrale. La mastoplastica riduttiva è un intervento che viene eseguito per migliorare l’aspetto di un seno molto voluminoso attraverso la riduzione della sua massa e il suo rimodellamento».
In cosa consiste l’intervento, quanto dura e cosa accade dopo?
«La mastoplastica riduttiva viene eseguita in anestesia generale con un breve ricovero in clinica.
L’intervento prevede la rimozione del tessuto mammario in eccesso, lo spostamento più in alto dell’areola e il rimodellamento del seno che alla fine risulterà più piccolo e sollevato. La durata può variare fra le due e le quattro ore. Così come avviene per la mastopessi, anche in questo caso si inseriscono due piccoli tubi di drenaggio, di norma rimossi entro un paio di giorni, per prevenire la formazione di un ematoma. Le cicatrici residue sono normalmente poco visibili, mentre i punti di sutura vengono generalmente rimossi dopo dieci o quindici giorni. Dopo l’operazione la paziente dovrà portare un reggiseno sportivo per un mese, potrà riprendere l’attività lavorativa dopo otto giorni e quella sportiva dopo 6-8 settimane».
Quando si parla invece di mastoplastica additiva?
«La mastoplastica additiva è un intervento che, attraverso l’aumento di volume del seno, permette di valorizzare l’armonia dell’intera figura corporea della donna. La prima visita specialistica permette al chirurgo di valutare le caratteristiche anatomiche, le aspettative e le motivazioni della paziente. In base a questi parametri, si potrà giungere alla proposta dell’intervento chirurgico più indicato per la paziente che avrà anche la possibilità di visualizzare virtualmente il risultato finale dell’impianto. Il posizionamento della protesi potrà variare, mentre proiezione, profilo e consistenza delle mammelle saranno molto naturali».
Quanto dura l’intervento di mastoplastica additiva?
«L’intervento ha una durata compresa tra 50 minuti e dura due ore circa. Dopodiché la paziente dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal chirurgo: le medicazioni verranno rinnovate a distanza di circa una settimana, mentre i punti saranno rimossi dopo 7-10 giorni. La paziente dovrà indossare un reggiseno sportivo, senza ferretto e molto contenitivo, giorno e notte per quattro settimane. A quindici giorni dall’intervento si potrà procedere, previa indicazione da parte del chirurgo, all’esecuzione di alcuni massaggi che consentiranno di migliorare la mobilità e la naturalezza delle mammelle».
Per chi è indicato un intervento di questo tipo?
«L’intervento di mastoplastica additiva può essere consigliabile alle donne che vivono con disagio il loro seno, ritenuto troppo piccolo, svuotato o non adeguatamente sviluppato. Si tratta di uno degli interventi di chirurgia plastica più diffusi al mondo, favorito dal desiderio delle pazienti di aumentare il volume o modificare la forma del seno per ragioni estetiche, ma anche per la presenza di malformazioni congenite o in seguito a interventi demolitivi per neoplasie mammarie»
Mastopessi: quando e perché vi si ricorre? Come si esegue l’intervento?
«Si ricorre alla mastopessi quando le mammelle sono scese e svuotate a causa d’importanti dimagrimenti o in seguito all’allattamento. L’intervento ha l’obiettivo di risollevare il seno e restituirgli una forma armonica, naturale e stabile nel tempo»
Quale tecnica chirurgica viene utilizzata?
«La mastopessi prevede la rimozione della cute in eccesso, l’innalzamento del capezzolo e dell’areola e il rimodellamento della ghiandola mammaria. La sola mastopessi non comporta di per sé un aumento di dimensione delle mammelle: qualora fosse richiesto, l’intervento potrà essere combinato con l’inserimento di protesi mammarie. L’intervento chirurgico prevede la creazione di una cicatrice intorno all’areola e talvolta di una cicatrice verticale che dall’areola si estende al solco sottomammario. In certi casi, risulta necessario praticare un’ulteriore incisione a livello del solco sottomammario. L’intervento di mastopessi può essere effettuato in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale».
Quanto dura l’intervento e come ci si prepara?
«L’intervento di mastopessi ha una durata compresa tra un’ora e due ore e mezza circa. I punti di sutura vengono rimossi dopo dieci giorni. La paziente dovrà portare per un mese un reggiseno sportivo che garantisca un buon sostegno alle mammelle. La ripresa dell’attività lavorativa può avvenire dopo otto giorni, quella sportiva dopo un mese. Per quanto riguarda la valutazione pre-operatoria, è necessario eseguire, oltre ai normali esami di routine, anche la mammografia e l’ecografia mammaria».