«L’approccio multidisciplinare tra reumatologo, ortopedico e fisiatra può accelerare la diagnosi e ottimizzare le scelte terapeutiche», spiega lo specialista di Humanitas Cellini. In Piemonte le persone affette da patologie artritiche sono circa 50mila: «Per tutte loro, la diagnosi precoce rimane di fondamentale importanza», sottolinea il dottor Clerico.
L’ambulatorio di Reumatologia di Humanitas Cellini è in special modo orientato sulle patologie articolari e si affida al dottor Paolo Clerico, specialista in Reumatologia e in Ortopedia e traumatologia, già responsabile del Centro di Artrite reumatoide dell’ospedale Cto di Torino. Nato con l’obiettivo di integrare sul versante reumatologico le competenze della componente ortopedica della Clinica, l’ambulatorio vede il dottor Clerico disponibile per visite specialistiche che si collocano all’interno del percorso di cura complessivo del paziente: «Chi si ritrova ad avere a che fare con un problema articolare – argomenta il dottor Clerico – può avere bisogno di terapie mediche, chirurgiche o riabilitative e spesso, nel decorso della malattia, può avere la necessità di rivolgersi a più specialisti». Le competenze di reumatologo, ortopedico e fisiatra sono tuttavia molto diverse e possono portare a pareri parzialmente discordanti sul versante terapeutico: «Ecco perché un approccio interdisciplinare può accelerare i tempi della diagnosi e ottimizzare le scelte terapeutiche», osserva il dottor Clerico.
L’approccio interdisciplinare risulta fondamentale in tutte le patologie reumatiche. «il reumatologo è infatti lo specialista di riferimento ma le competenze necessarie dipendono dal tipo di patologia trattata – argomenta il dottor Clerico -. Nei pazienti affetti da patologie artritiche, il reumatologo è affiancato dall’ortopedico e dal fisiatra, mentre in caso di patologie a prevalente impegno viscerale, come nelle connettiviti, il reumatologo si trova a collaborare con altri specialisti sul versante internistico quali nefrologo, pneumologo, cardiologo, dermatologo o neurologo».
Le patologie articolari sono molto più frequenti di quelle connettivitiche e i piemontesi affetti da patologie artritiche sono circa 50mila. Per tutti loro, la diagnosi precoce rimane di fondamentale importanza: «Soprattutto in presenza di sintomi quali dolori articolari persistenti con prolungata rigidità al mattino – sottolinea ancora il dottor Clerico – è necessario agire per tempo, rivolgendosi al reumatologo nelle prime fasi della malattia per prevenire il danno articolare e l’evoluzione della malattia».
L’impegno del dottor Clerico è da sempre orientato alle patologie articolari e in particolare ai pazienti affetti da artrite reumatoide, malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce le articolazioni e che riguarda circa l’uno per cento della popolazione. Si tratta di una malattia sociale dai costi elevati che colpisce persone giovani, soprattutto donne, causando una progressiva disabilità con ripercussioni sulla vita personale e lavorativa del paziente. «Negli anni ’80 un paziente su tre doveva essere operato – conclude il dottor Clerico -, oggi l’intervento riguarda un paziente su dieci: il merito è delle terapie moderne con farmaci biotecnologici basati soprattutto su anticorpi monoclonali che agiscono in modo molto selettivo».