Incontinenza: al Centro medico San Luca c’è un nuovo ambulatorio condotto dalla dottoressa Arianna Campice, fisioterapista: «Il piano perineale è un argomento ancora tabù – spiega – ma apprendere alcune semplici tecniche e regole può eliminare il problema delle perdite e migliorare la qualità di vita del paziente»
Problemi di incontinenza? Al Centro medico San Luca di Cascine Vica (Rivoli) è attivo dal mese di maggio un ambulatorio che si occupa di riabilitare il pavimento pelvico per mettere fine a quelle fastidiose perdite di urina che possono condizionare la nostra vita quotidiana. «Rinforzare la muscolatura del piano perineale con appositi esercizi migliora la qualità di vita di persone spesso in difficoltà anche per l’aspetto sociale che il loro problema comporta», assicura la dottoressa Arianna Campice, fisioterapista di Humanitas Cellini.
È proprio la dottoressa Campice a occuparsi del nuovo ambulatorio del Centro medico San Luca: «Quello del piano perineale è un argomento ancora un po’ tabù, nascosto e poco consigliato anche a livello medico – spiega -. Nel paziente il problema dell’incontinenza viene di frequente minimizzato o addirittura ridotto ad abitudine: eppure basterebbe una corretta riabilitazione per risolverlo in modo definitivo. Lo stesso vale per limitazioni di carattere sessuale, raramente vengono raccontate subito ed è spesso l’abilità dello specialista a intercettarne la presenza».
Negli uomini sottoposti a intervento chirurgico alla prostata o alla vescica e nelle donne reduci da un parto naturale travagliato o in menopausa, ma l’incontinenza urinaria si può manifestare nelle situazioni più semplici in quanto le piccole perdite possono essere causate da piccole pressioni sulla vescica: «Un colpo di tosse, uno starnuto, una risata, un peso sollevato o un movimento brusco ne possono rappresentare l’origine – conferma la dottoressa Campice -. Un ciclo di sedute di riabilitazione e l’apprendimento di una serie di tecniche e regole possono aiutare il paziente a riprendere una qualità di vita migliore».
La prima seduta serve a raccogliere informazioni sul paziente e a metterlo a conoscenza del tipo di trattamento cui andrà incontro: «Un esame esterno servirà anche a valutare le altre componenti legate al pavimento pelvico, tutte molto importanti per il benessere del paziente», puntualizza la dottoressa Campice. L’esame clinico e un questionario scientificamente validato consentirà una corretta valutazione del grado di incontinenza.
Qual è il percorso standard per la riabilitazione del pavimento pelvico? «Occorre seguire una serie di appositi esercizi di ginnastica ipopressiva – è la risposta della dottoressa Campice -. All’inizio vengono eseguiti in posizione supina per far prendere consapevolezza della zona perineale, spesso ignorata o confusa con altre parti, nonché insegnare la corretta contrazione della muscolatura. CI si può anche aiutare con uno specchio che fornisce un prezioso feedback visivo, dopodiché si può passare alla posizione seduta e a quella in piedi». Tutte tecniche che, una volta apprese, possono essere replicate a casa nella vita di tutti i giorni: «Lo starnuto, il colpo di tosse, il movimento che produce lo sforzo, la respirazione appropriata: è nella quotidianità che bisogna mettere poi in atto quanto imparato durante le sedute di riabilitazione – conclude la dottoressa Arianna Campice -. Con pazienza e costanza si possono ottenere risultati in grado di cambiare notevolmente in meglio la nostra qualità di vita».