«Pranzo di Natale: puntare sulla qualità del cibo, acquistandolo fresco e di stagione per poi cucinarlo»: secondo il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini, è la condizione essenziale per affrontare il lungo periodo festivo senza perdere di vista il proprio benessere. «Attenti ai big killer, riposate il giusto e fate attività fisica».
Sì al pranzo di Natale, ma con un occhio alla linea. «Più che mettersi a dieta, nel periodo delle feste occorre cercare di mantenere il proprio peso – osserva il dottor Matteo Goss, chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini – ben sapendo che sarà pressoché impossibile resistere alle tentazioni alle quali verremo sottoposti a tavola». Come riuscirci? «Puntando sulla qualità del cibo e non sulla quantità, acquistando prodotti di stagione, cucinando ciò che si acquista fresco al mercato e non confezionato al supermercato», aggiunge. Altra condizione essenziale affinché il periodo festivo («Che di fatto va da fine novembre a metà gennaio», sottolinea) non segni un’espansione incontrollata del nostro girovita è quella di tenere sotto sorveglianza i cosiddetti “big killer”: «Sale, zuccheri semplici, grassi: ridurli è necessario per contenere i rischi legati a ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete e ad altre patologie», conferma il dottor Goss. Quindi attenzione alla tavola ma anche al riposo («Dormire da sette a nove ore migliora il metabolismo e fa ingrassare meno», spiega) e al movimento: «Manteniamo anche in questi giorni una moderata attività fisica, senza ammazzarsi di palestra ma facendo passeggiate, preferendo l’ascensore alle scale e, in ogni caso, rinunciando al fumo».
In un periodo che può risultare molto stressante per il nostro organismo, è allora bene tenere presente alcune accortezze che possono aiutarci a stare meglio. Ecco i dieci consigli che il dottor Matteo Goss suggerisce per le feste natalizie:
- Evitare la cattiva abitudine di saltare i pasti. Non serve a nulla: è il bilancio calorico di fine giornata a determinare grassezza o magrezza.
- Portarsi appresso per i momenti di fame di metà mattina o metà pomeriggio gli snack adeguati: mandorle, noci, un vasetto di yogurt o un pezzo di cioccolato fondente.
- Dimenticarsi del tutto del “comfort food”, cioè quegli snack (patatine, caramelle, merendine) che danno una falsa idea di cibo e benessere ma sono del tutto inutili e dannosi.
- Mangiare di tutto un po’, preferendo sempre i cibi freschi a quelli conservati e, davanti a un buffet, partendo da quelli più leggeri per poi passare a quelli più pesanti. È meglio privilegiare piccole quantità di tutto a grosse quantità di pochi cibi, per riuscirci basta un po’ di disciplina mentale.
- Ridurre la quantità di alcolici e, laddove possibile, preferire i vini di qualità, rossi o bianchi che siano.
- Tenersi alla larga dalle bevande zuccherate, soprattutto succhi di frutta e bibite gassate. Sono ricchissime di zuccheri e determinano un apporto calorico pesante quanto inutile.
- Adottare una dieta varia e fresca: più lo sarà e minore sarà la possibilità di ammalarsi.
- Preferire frutta e verdura di stagione: ricca di ferro, antiossidanti e fibre, tutti elementi che permettono di mantenere una buona flora batterica e di combattere le forme influenzali stagionali. Arance, zucche, cachi, melograni, cavolini di Bruxelles, carciofi, due o tre caffè al giorno sono utilissimi.
- Ricordarsi che a tavola si può anche dire di no: nessuno ci obbliga a mangiare tutto. Rifiutare non è un insulto bensì una necessità di stare bene.
- Ridurre pranzi e cene fuori ma cercare di consumare quanti più pasti in casa.
E il pranzo di Natale? Il dottor Goss dimostra che anche uno dei momenti più temuti dell’anno può essere approcciato in modo ragionato. «La cena della vigilia si può fare con 1100 calorie: baccalà fritto, spaghetti con le vongole, pesce al forno con patate e una piccola porzione di dolce – spiega -. Idem il pranzo del 25 dicembre: bastano le 980 calorie contenute in insalata russa, tortelli in brodo di carne e arrosto di vitello con verdure». Da non dimenticare, infine, la cena degli avanzi: «Non deve trasformarsi in un’occasione per le grandi abbuffate, quanto nel modo migliore per evitare di sprecare cibo, talvolta anche più buono del giorno prima. Sempre limitandone la quantità e accompagnandolo con porzioni di verdura». E tenendo ben presente una considerazione importante: «Quella di Natale è una festa di tipo religioso ed è un’occasione per ripensare ai rapporti familiari e riunire le persone, il cibo deve rappresentare un aspetto secondario», conclude il dottor Matteo Goss.