«Otite e inverno? Raffreddore, congestione nasale e ostruzione del collegamento tra naso e orecchio le favoriscono, soprattutto tra i bambini», spiega il dottor Fabio Zanardi, otorinolaringoiatra di Humanitas Cellini e Centro medico San Luca.
Otite e inverno: un accostamento molto frequente, soprattutto in età infantile. Come prevenire questa fastidiosa infiammazione dell’orecchio? Da cosa è causata? Come dobbiamo comportarci in sua presenza? Risponde il dottor Fabio Zanardi, otorinolaringoiatra di Humanitas Cellini che svolge la propria attività ambulatoriale al Centro medico San Luca di corso Francia 198/A, Cascine Vica, Rivoli.
Dottor Zanardi, che cos’è l’otite?
«L’otite catarrale è la diretta conseguenza di una congestione nasale che perdura nel tempo e che provoca l’ostruzione della comunicazione tra naso e orecchio garantita dalla Tuba di Eustachio. Gradualmente viene a mancare il compenso naturale e fisiologico della pressione interna del cavo del timpano con la pressione esterna. E questo scatena l’otite e il relativo fastidio».
Perché l’otite si manifesta soprattutto in inverno e con il freddo?
«È sbagliato dire che sia il freddo a scatenare i raffreddori e le conseguenti congestioni nasali che poi evolvono in otiti. La verità è che le basse temperature ci portano a stare di più in casa e in ambienti chiusi, situazioni ideali per la proliferazione di fenomeni virali e batterici che vengono trasmessi con facilità da un soggetto all’altro. Più che l’ambiente invernale esterno è perciò quello interno a farci male».
Come ci possiamo difendere da questo tipo di insidia?
«Areare bene i locali ed evitare di tenerli troppo caldi è una buona pratica. Ancor di più lo è imparare a starnutire o tossire nella piega del gomito e non nella mano come siamo abituati a fare. La mano, piena di virus e batteri, rappresenta il principale mezzo di trasmissione degli stessi. Quante volte stringiamo una mano nel corso di una giornata? Tantissime. Se evitassimo di starnutirci o tossirci sopra eviteremo molte possibilità di contagio. In alcuni Paesi europei, durante il periodo influenzale vengono promosse battenti campagne pubblicitarie che invitano a farlo».
Perché i bambini soffrono così spesso di otite?
«Intanto perché anche loro non badano sicuramente alle modalità per ridurre la trasmissione di virus e batteri. Poi perché, soprattutto negli anni della scuola materna, hanno un contatto molto diretto tra di loro. Inoltre, la loro Tuba di Eustachio è più corta e favorisce quindi il passaggio di agenti infettanti nel cavo del timpano».
Un paio di consigli per i genitori che si ritrovano il bambino con l’otite?
«Il primo è di tenerlo a casa quando è ammalato, evitando cioè di portarlo a scuola con il raffreddore che contagerà il resto della classe. Il secondo, in presenza di un’otite, è quello di portarlo subito dal pediatra o dallo specialista evitando inutili e controproducenti esperimenti o cure fai da te, come le gocce nell’orecchio che in caso di otite media non servono a nulla: il medico capirà appunto se si tratta di un’otite esterna o media e deciderà il trattamento più adeguato».