Dopo l’estate, il blocco operatorio del quinto piano ha nuovi pavimenti e rivestimenti interni, mentre le camere di degenza dell’Ortopedia hanno nuove porte e più luce.
Come tradizione, la pausa estiva ha permesso a Humanitas Cellini di provvedere ad alcuni interventi di restyling interno, tutti realizzati per offrire maggiore comfort ai pazienti e al personale della Clinica.
Le novità maggiori introdotte dal mese di agosto sono state quelle che hanno riguardato il blocco operatorio del quinto piano della Clinica, dove sono stati completamente sostituiti i pavimenti e i rivestimenti interni della struttura. Sono stati installati pavimenti di colore chiaro e rifatte pareti che si posizionano tra il beige e il giallo chiaro: il risultato è quello di uno spazio che risulta molto più luminoso di prima, quando era il blu a farla da padrone per terra come sui muri.
Altrettanto d’impatto sono le modifiche realizzate in Ortopedia nelle degenze del terzo e quarto piano dell’edificio di via Tommaso Grossi: lì sono state sostituite oltre cinquanta porte, tutte usurate del tempo e non più in sintonia con gli altri arredi del reparto. La sostituzione ha privilegiato porte di importante fattura, con il bordo in alluminio e la struttura in laminato di qualità. Ora le camere di degenza offrono un colpo d’occhio migliore che valorizza in maniera adeguata anche i punti luce installati in passato: Led al posto delle luci tradizionali, in grado di garantire una luminosità maggiore e di favorire una forte riduzione dei consumi energetici.
L’adozione dei Led da parte di Humanitas Cellini va nella triplice direzione della riqualificazione dell’ambiente, dell’ottimizzazione dell’efficienza energetica e del risparmio in termini economici. Di fatto, un’ecosostenibilità che non si limita al semplice risparmio energetico ma comprende anche un minore impatto ambientale: al contrario di quelle tradizionali, le lampade a Led non contengono sostanze dannose per l’ambiente come piombo, azoto o mercurio. Inoltre, il Led è del tutto privo di filamento interno, condizione che gli permette maggiore affidabilità (dura circa 50mila ore contro 5mila) rispetto alle tecnologie precedenti.