Efficacia dell’intervento ed efficienza organizzative, garantite da un percorso ad hoc che si fa anche carico di aiutare i parenti del ricoverato a trovare una sistemazione. «Copriamo tutta la chirurgia urologica», spiega il dottor Paolo Calvi, responsabile del reparto.

 

In poco più di un anno di attività, il reparto di Urologia II della Clinica Cellini ha raggiunto notevoli volumi di attività segnalandosi come forte attrattore per i pazienti provenienti da altre regioni. «L’elevata professionalità in sala operatoria, abbinata alla cortesia e alla disponibilità di tutto il personale, hanno consentito questo importante risultato», assicura il dottor Paolo Calvi, responsabile del reparto che conta sulla presenza costante delle altrettanto esperte mani del dottor Marco Laudi e del dottor Leopoldo Comi, nonché sul contributo del dottor Ermanno Marchini e del dottor Ezio Barasolo.

 

«L’attività del reparto copre tutta la chirurgia urologica – prosegue il dottor Calvi -, la presenza della Rianimazione fa inoltre sì che alla Clinica Cellini si possa eseguire qualsiasi tipo di intervento urologico». La chirurgia prostatica fa la parte del leone, seguita da quella oncologica (tumori di prostata e vescica su tutti) e da quella dei calcoli. Vengono inoltre eseguiti anche gli interventi che riguardano il prolasso nelle donne. «Il paziente tipo? È il 60enne con problemi prostatici – risponde il dottor Calvi -. Ma molti sono i giovani con patologie degli organi genitali, le stesse che una volta venivano diagnosticate durante la visita di leva e che ora vengono affidate all’urologo». Proprio i giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni sono quelli che vanno incontro con più facilità al tumore al testicolo: «Nove volte su dieci appartiene a questa fascia d’età – prosegue il dottor Calvi -, è una patologia dalla quale si può comunque guarire grazie alle terapie combinate».

 

Il dottor Paolo Calvi ha dalla sua una lunga esperienza maturata in Francia (Marsiglia e Montecarlo), Lombardia e soprattutto Liguria. Proprio dalla regione che confina con il sud del Piemonte proviene una larga fetta dei pazienti operati e curati in Urologia II. «Quello della “fuga” è un tema che caratterizza da sempre la sanità ligure – spiega il dottor Calvi – una volta la meta privilegiata dei pazienti liguri era la Francia, ora ci si rivolge in Italia a chi è in grado di offrire la stessa efficienza, rapidità nella diagnosi e ottimizzazione dei tempi, un menu che è caratteristico della Clinica Cellini». Il paziente ligure arriva in Cellini in mattinata, sostiene gli esami pre-operatori e si sottopone alla visita anestesiologica. Eventuali problemi («Un dubbio toracico, la necessità di una verifica cardiologica o polmonare», precisa il dottor Calvi) vengono risolti nel corso del pomeriggio sempre in Clinica, mentre il giorno dopo si procede all’intervento. Ai parenti del paziente, oltre a tutte le specifiche di cura, vengono inoltre presentate le convenzioni con gli alberghi della zona in cui risiedere durante la degenza del congiunto.

 

In Liguria (in particolare nella provincia di Imperia) il reparto di Urologia II della Clinica Cellini ha così trovato quasi il 50 per cento dei suoi pazienti. «Merito del passaparola tra i pazienti – si schermisce il dottor Calvi -, non è merito mio e del mio nome ma di tutto il gruppo che lavora con tanta professionalità e abnegazione. Personale tanto competente, gentile e disponibile l’ho trovato in pochi posti: tutte persone abituate a lavorare in modo esemplare con pazienti urologici e con medici urologi. Senza parlare degli anestesisti, preparatissimi e abili a risolvere nel migliore dei modi qualsiasi problema. Per me e per gli altri medici è stato molto semplice entrare in questo contesto lavorativo. Quando personale di sala e reparto, anestesisti, impiegati amministrativi e direzione sanitaria remano tutti nello stesso verso, il primo a beneficiarne e a rendersene contro è il paziente. Qui la persona che curiamo si sente protetta e al sicuro, questa è la filosofia vincente della Clinica Cellini».