Il Sistema informatico radiologico della Clinica Cellini compie un altro importante passo avanti con l’acquisizione di una tecnologia capace di dare un grosso aiuto a radiologo e chirurgo. Referto strutturato, archivio più accessibile e un obiettivo: eliminare la “vecchia” pellicola.
Alla Clinica Cellini archiviare e gestire le immagini è diventato più facile e funzionale. Il merito è del nuovo Ris Pacs, il Sistema informatico radiologico che regola il Sistema indicizzato di archiviazione immagini, entrato in funzione all’inizio del mese di aprile. «È portatore di una serie di nuove funzioni utili al lavoro di tutta la Clinica – spiega l’ingegner Augusta Tralli, responsabile dei Servizi informativi della Clinica Cellini –, in materia di archiviazione delle immagini e di utilizzo delle stesse in tempo reale e in luoghi importanti come la sala operatoria».
Il nuovo Ris Pacs della Clinica Cellini consente di effettuare in tempo reale ricostruzioni di rilievo: «Il cosiddetto MPR (MultiPlanar Reformation) veniva prima eseguito in Radiologia dal tecnico o dal radiologo – prosegue l’ingegner Tralli -, ora può essere effettuato in view motion in sala operatoria dal chirurgo che può tracciare e scegliere il piano d’inclinazione ideale prima di procedere con l’intervento».
Le varie équipes ortopediche della Clinica Cellini rientrano perciò in automatico tra le principali beneficiarie del nuovo Ris Pacs: i chirurghi possono effettuare misurazioni di assoluta precisione in tempi molto rapidi e, talvolta, sostituire lo strumento manuale con la procedura digitale. «È il caso dell’OrthoView – aggiunge ancora l’ingegner Tralli – che, prima di un intervento di chirurgia protesica, aiuta a individuare la misura e la tipologia di protesi adatta al paziente. L’ortopedico non deve più affidarsi né alla dima né alla pellicola ma può contare su un software che gli garantisce il massimo della precisione».
Tra le principali novità del nuovo Ris Pacs figura quella del referto strutturato: collegamenti ipertestuali permettono a medico specialista e paziente di accedere con immediatezza alle immagini che hanno ispirato la conclusione del referto. Un nodulo epatico riscontrato in una Tac all’addome risulta visibile in appena quattro o cinque delle 700 immagini necessarie a completare l’esame: il nuovo Ris Pacs consente al radiologo di porlo in evidenza con un link che faciliterà il lavoro di chi andrà a leggere il referto.
«Avremo inoltre on line tutti gli esami degli ultimi cinque anni – prosegue l’ingegner Tralli -, archiviati e più facilmente accessibili, mentre i referti verranno firmati digitalmente, inseriti nel cd consegnato al paziente, stampabili a sistema e validi come documentazione effettiva». Un processo che contempla l’assoluta affidabilità del processo di attribuzione delle immagini al paziente: «Quest’ultimo viene identificato in accettazione e collegato al Pacs senza possibilità di errore», conclude l’ingegner Tralli. Che poi svela l’obiettivo fissato per il prossimo mese di luglio: «Contiamo di eliminare del tutto la pellicola dalla sala operatoria – dice -, stop alle lastre classiche, via libera a immagini visualizzabili in più punti della Clinica, in sala operatoria come nel reparto di degenza».
Radiografie che col nuovo Ris Pacs risultano sempre più accurate e indicative per la diagnosi del paziente. Immagini più grandi e in grado di favorire l’ottimizzazione di prodotto e diagnosi: ogni singola procedura può essere catalogata, archiviata e tipizzata. Nient’altro che l’ultima frontiera del digitale in campo radiologico.