Alla nascita, è piuttosto frequente riscontrare nei neonati una delle malformazioni ortopediche più comuni come la displasia congenita dell’anca, specie nelle femmine. L’ecografia neonatale delle anche aiuta la diagnosi e l’eventuale correzione della malformazione fin da piccoli.
Ne parliamo con la dott.ssa Stefania Piccigallo, ecografista di Humanitas Cellini.
A quale età si presenta la malformazione dell’anca?
Le malformazioni congenite sono alterazioni che si presentano alla nascita. Nella displasia congenita dell’anca, le alterazioni riguardano i rapporti tra le componenti dell’articolazione dell’anca, ovvero l’acetabolo e la testa del femore. In genere, a seconda del grado di malformazione, la presenza di displasia può non manifestarsi nei primi anni di vita, ma influenzare la deambulazione futura del bambino e della sua vita adulta. Infatti, la presenza di displasia dell’anca può portare a lussazione dell’anca, un evento doloroso in cui la testa del femore si sposta dalla posizione in cui si trova normalmente, nella cavità dell’acetabolo; inoltre, frequenti lussazioni possono danneggiare l’articolazione e rendere doloroso ogni movimento. Nei casi più gravi, la displasia dell’anca non curata può portare a disabilità motoria.
Tuttavia, la presenza della displasia dell’anca può essere valutata precocemente con l’ecografia delle anche già nei primi 2-3 mesi di vita, cioè in età in cui il bambino ancora non ha iniziato a camminare. Nei bambini con familiarità per displasia congenita dell’anca, cioè con casi della stessa malformazione in famiglia, l’ecografia è raccomandata entro i 45 giorni di vita, periodo in cui le ossa delle anche non hanno completato il processo di ossificazione.
Cosa vede l’ecografia delle anche nel neonato?
Con l’ecografia delle anche del neonato si riesce a vedere, in modo assolutamente indolore e non invasivo, la morfologia dell’anca, cioè la struttura, la forma e i rapporti tra le componenti articolari, oltre a valutare la maturità delle ossa dell’anca. Questo permette di diagnosticare precocemente eventuali difetti presenti alla nascita, quali la displasia dell’anca. La diagnosi precoce è fondamentale per il trattamento della malformazione, qualunque sia la causa (posizione del bambino in utero, ad esempio, genetica), e per evitare che la displasia possa compromettere la deambulazione, cioè il modo in cui il bambino muove le gambe per camminare, correre o fare ogni attività sportiva.
In caso di diagnosi di malformazione, il bambino e i genitori vengono inviati alla visita con lo specialista in ortopedia pediatrica.
Come si svolge l’ecografia delle anche?
L’ecografia delle anche si effettua facilmente nel neonato, appoggiando la tipica sonda ecografica sopra la pelle a livello dell’anca, dopo aver posizionato del gel all’acqua, per favorire i movimenti della sonda sulla pelle. Il neonato è sul fianco, aiutato e rassicurato dalla presenza dei genitori che restano per tutta la durata dell’esame. Infatti, l’ecografia utilizza innocue onde sonore per studiare entrambe le anche del neonato, ed è del tutto indolore, privo di controindicazioni, ripetibile, e della durata di pochi minuti.