Ne hanno parlato l’8 marzo la dottoressa Patrizia Presbitero e il dottor Giancarlo Barberis, cardiologi di Humanitas Cellini, elencando anche sette punti importanti per la prevenzione.
“Cuore di donna: prevenzione, diagnosi e come prendersene cura”: era questo il titolo del “Martedì Salute” che lo scorso 8 marzo ha gremito la sala conferenze dell’Hotel Concord di Torino in virtù della presenza e degli interventi della dottoressa Patrizia Presbitero e del dottor Giancarlo Barberis, entrambi cardiologi di Humanitas Cellini.
A introdurre la conferenza, organizzata dall’Associazione Educazione, Prevenzione e Salute, sono state le parole della dottoressa Presbitero che ha accennato ad alcune differenze di genere tra donna e uomo: «Di norma le donne sviluppano di più tatto, vista e olfatto, mentre gli uomini fanno lo stesso con gusto e udito. In ambito cardiologico, le donne hanno le coronarie più piccole, ma per entrambi i sessi quelle cardiovascolari sono le malattie più mortali».
Il dottor Barberis si è invece soffermato sull’ateroscelerosi («Malattia subdola che esordisce precocemente, già nelle prime decadi di vita, spesso per motivi genetici»), ricordando che: «Le placche della donna sono protette dal cappello ormonale». Ha quindi elencato i fattori di rischio citando l’ipertensione tra quelli delle donne di oltre 55 anni e il tabacco: «Causa il 17 per cento di tutte le morti cardiovascolari». Quindi un accenno alle malattie autoimmuni infiammatorie («Nel 75 per cento dei casi riguardano la donna e aumentano in ogni caso il rischio cardiovascolare»), prima di ricordare i sette punti importanti per la prevenzione: attività fisica, alimentazione sana, bassi valori di glicemia, colesterolo sotto controllo, monitoraggio della pressione sanguigna, controllo del peso, non fumare.
La dottoressa Presbitero ha quindi aggiunto informazioni su una serie di patologie che colpiscono il cuore della donna. In particolare, la cardiomiopatia di Takotsubo (detta anche “sindrome da crepacuore): «Riguarda nel 90 per cento dei casi le donne – ha osservato -. Se si intercetta subito, il cuore torna in tre mesi quello di prima. Tra le cause figurano anche spavento, stress e guerra». Prima di parlare di infarto: «Nelle donne, la mortalità è più alta e si registrano più complicazioni emorragiche e vascolari. Mediamente, la donna è colpita in età più avanzata, ma con un decorso, complicanze e prognosi generalmente peggiori».