La visita andrologica è l’esame dell’apparato urogenitale maschile: pene, scroto, testicoli, dotti deferenti, epididimi, prostata, le vescicole seminali e ghiandole bulbo-uretrali.
Come si svolge?
La visita comincia con l’anamnesi, cioè con la raccolta di informazioni sulla storia clinica del paziente. L’andrologo esegue poi l’esame fisico, che prevede la palpazione di pene e testicoli (sia in piedi che in posizione supina), la valutazione del flusso sanguigno alla base del pene (i cosiddetti polsi penieni), la rilevazione dei riflessi nervosi genitali. In alcuni casi potrà comprendere anche un esame della prostata.
Quando è consigliata?
La visita andrologica è indicata sia in presenza di disturbi o disfunzioni andrologiche, sia nel caso di sintomi aspecifici, come dolori o fastidi nell’area genitale (ad esempio pruriti, arrossamenti o macchie) e anomalie nella forma o nella consistenza dei testicoli. È importante anche a scopo preventivo, per monitorare la salute dell’apparato riproduttivo e preservare il benessere sessuale. Ogni individuo di sesso maschile dovrebbe avere un andrologo di riferimento già a partire dalla pubertà e sottoporsi periodicamente ad una visita andrologica.
A cosa serve?
La visita andrologica serve per diagnosticare, tenere sotto controllo e curare i disturbi legati all’apparato genitale maschile. L’andrologia, infatti, tratta un ampio numero di condizioni fisiologiche e patologiche, tra cui la fertilità maschile, i problemi del pene e i disturbi genito-urinari.
Tra i più comuni vi sono:
- Disfunzione erettile
- Eiaculazione precoce
- Varicocele
- Fimosi
- Frenulo breve
- Prostatiti
- Tumori a carico degli organi riproduttivi-