I tumori dermatologici sono più tra i più diffusi in assoluto, e in crescita in Piemonte. La dottoressa Anna Luisa Carmagnola, dermatologa della Clinica Humanitas Cellini, fa il punto su diffusione, evoluzione, fattori di rischio, diagnosi e cure.
Che cosa si intende per tumori della pelle?
I tumori della pelle si possono dividere in due grandi gruppi: i tumori dell’epitelio (gli epiteliomi, divisi a loro volta in basaliomi e spinaliomi) e i tumori che originano dai melanociti (i melanomi). Entrambi i tipi sono sempre più diffusi ma, al netto della predisposizione genetica di ogni persona, le cause sono diverse: il melanoma è spesso conseguenza di scottature solari importanti avvenute in età giovanile, mentre i tumori dell’epitelio esordiscono soprattutto nelle persone con una lunga storia di esposizione solare nell’arco della vita.
Online si legge addirittura “epidemia di melanoma”. Che cosa vuol dire?
Assistiamo a un aumento dell’incidenza di melanoma, specie in Piemonte, anche se siamo a nord e non abbiamo il mare, probabilmente legato alle caratteristiche genetiche della popolazione o al fatto che si tratta della regione più vecchia d’Italia (e i tumori sono una delle maggiori malattie dell’invecchiamento). Sicuramente la dermatologia in Piemonte è molto solida e rinomata, quindi molti melanomi sono scoperti, grazie alla dermatoscopia, in fase molto precoce e pertanto facilmente curabili.
Quali sono i fattori di rischio?
Predisposizione genetica e sole la fanno da padrone. Conta anche l’età, dai 50 ai 60 anni l’attenzione deve aumentare sia da parte del paziente sia da parte del medico.
Quali sono i rimedi e gli interventi proposti?
Per il melanoma è prevista l’asportazione chirurgica. Anche per lo spinalioma, che colpisce lo strato esterno, si opta per la chirurgia perché è un tumore che può dare metastasi. Il basalioma ha diversi sottotipi istologici alcuni dei quali possono rispondere a terapie locali, altri, come il basalioma pigmentato o quello cistico vanno asportati chirurgicamente.
Anche con i basaliomi meno aggressivi, però, è importante non perdere tempo se sono localizzati in punti delicati (ad esempio vicino al labbro o all’occhio) perché aspettare potrebbe voler dire ritrovarsi una lesione più grande e quindi un intervento più invasivo.