Prodotti da banco, fermenti lattici, qualche trucco a tavola e buon senso. Il dottor Matteo Goss, gastroenterologo e chirurgo endoscopista di Humanitas Cellini, ci aiuta a fare un po’ di ordine tra quelli che sono i primi rimedi contro il mal di stomaco e le sindromi intestinali.
I farmaci anti-acidità, i gastroprotettori e gli integratori alimentari sono efficaci?
Come sempre in medicina, la risposta è “dipende”. Dipende dalla diagnosi. Per il reflusso gastroesofageo e per la gastrite, per esempio, ci sono prodotti da banco che possono essere il primo supporto e dare sollievo grazie al loro principio d’azione, cioè la riduzione del tempo di contatto dell’acido con lo stomaco o con l’esofago. Nel paziente che ha mal di stomaco o sindromi intestinali per altri motivi, l’integratore allevierà il sintomo, ma non curerà la causa scatenante. Importante è comunque sempre chiedere consiglio al medico o al farmacista perché ci sono medicinali che non tutti possono assumere, come gli inibitori di pompa protonica.
I fermenti lattici sono tutti uguali?
Fermenti lattici, prebiotici e probiotici non sono tutti uguali ed è importante scegliere quello giusto.
L’esperienza dello specialista conta molto, ma l’esame che permette di dare questa risposta è lo studio del microbiota intestinale. Questa analisi orienta notevolmente la diagnosi e la cura, specialmente in quei pazienti che non stanno trovando rimedi al proprio malessere.
E i rimedi della nonna?
Se i sintomi persistono dopo aver provato questi primi rimedi, lo specialista deve saper inquadrare il paziente con uno sguardo più ampio. Questo non vuol dire iniziare chissà quali pesanti terapie, spesso infatti consigli che riguardano l’alimentazione e lo stile di vita sono sufficienti a migliorare lo stato di salute di stomaco e intestino.
La gastrite atrofica, ad esempio, migliora con l’utilizzo del peperoncino a tavola; disturbi come nausea o stomaco che svuota lento migliorano con lo zenzero; una dieta ricca di carboidrati va evitata perché gonfia la pancia, aumenta il reflusso, peggiora la gastrite. È bene fare attenzione anche a come si mangia: in caso di gastrite meglio fare pasti piccoli e frequenti e masticare bene perché la digestione inizia in bocca. Nei pazienti che svuotano lenti funziona fare una passeggiata di mezz’ora dopo il pasto. Nel paziente stitico si consiglia di aumentare l’attività fisica.
In gastroenterologia si è attentissimi a questi piccoli trucchi, che permettono spesso di migliorare la situazione; inoltre negli anziani sono molto utili per evitare di aggiungere farmaci ad altri farmaci che magari si stanno già assumendo per curare altre patologie. Capire meglio la persona e il suo specifico dolore è il primo passo per inquadrare che cosa curare e per farlo nel modo più appropriato.