Parla il responsabile del Centro multidisciplinare della Tiroide di Humanitas Cellini: «La patologia nodulare tiroidea risulta molto frequente nel genere femminile. La chirurgia e la precocità della diagnosi hanno permesso di risolvere molti problemi».
«La patologia nodulare tiroidea, assieme alle tiroiditi autoimmuni, risulta molto frequente nel genere femminile». È la premessa del dottor Roberto Garberoglio, responsabile del Centro multidisciplinare della Tiroide di Humanitas Cellini, quando gli si chiede delle patologie tiroidee della donna e, in termini di diagnosi e cura, quali sono stati i più importanti progressi registrati negli ultimi anni. «In questi ultimi anni – prosegue il dottor Garberoglio – non si vedono più “circolare” i grossi gozzi di un tempo: per merito della chirurgia, ma anche della precocità della diagnosi che ha permesso di risolvere problemi una volta irrisolvibili».
«Oggi si eseguono interventi chirurgici di gran lunga meno rischiosi che in passato: sono più performanti e comportano un ridottissimo rischio di ledere il nervo laringeo o di coinvolgere quello paratiroideo – sottolinea il responsabile del Centro multidisciplinare della Tiroide -. Inoltre, ci sono tecniche interventistiche che fino a 10-15 anni fa non esistevano e che bruciano i nodi, ne riducono il volume risolvendo di fatto il problema clinico del paziente».
Attivo da circa un anno, il Centro multidisciplinare della tiroide di Humanitas Cellini conta su un gruppo di specialisti che lavorano in modo coordinato sulle diverse branche mediche nell’ambito delle patologie del collo e, in particolar modo, della tiroidologia. Attraverso un approccio integrato e multidisciplinare, gli specialisti del Centro sono in grado di offrire ai pazienti il massimo delle competenze cliniche e diagnostiche nei vari ambiti patologici del collo. Guarda il video con l’intervista al dottor Roberto Garberoglio, responsabile del Centro multidisciplinare della Tiroide di Humanitas Cellini.