Metodo Dtrax, la Chirurgia vertebrale di Humanitas Cellini è la prima in Piemonte ad adottare la procedura mininvasiva che con due piccolissime incisioni libera la radice nervosa compressa dall’ernia discale cervicale: «Beneficio immediato e nessun trauma per il paziente», spiega il dottor Carlo Alberto Benech.
Addio per sempre a quel dolore al collo che spesso si estende alla spalla e va a raggiungere il braccio. Per affrontare la cervicobrachialgia, la Chirurgia vertebrale di Humanitas Cellini si avvale ora del metodo Dtrax, una procedura mininvasiva che in meno di venti minuti e con due piccole incisioni da un centimetro l’una libera per sempre il paziente da sintomi molto dolorosi e invalidanti.
«Dtrax è un moderno trattamento percutaneo mininvasivo della cervicobrachialgia provocata da ernie del disco cervicale capaci di comprimere la radice nervosa della colonna cervicale – spiega il dottor Carlo Alberto Benech, responsabile della Chirurgia vertebrale III di Humanitas Cellini -. Si tratta di una procedura che viene eseguita effettuando due piccolissime incisioni di circa un centimetro ciascuna all’altezza della base del collo e che, con l’aiuto di una guida radioscopica, va a creare una fusione tra due vertebre cervicali ampliando il forame da cui fuoriescono le radici nervose». L’intervento viene eseguito in anestesia generale e sotto continuo controllo radiologico intraoperatorio: nelle articolazioni del tratto cervicale interessato vengono inserite due piccolissime protesi: «Quest’ultimo passaggio genera un aumento nel volume del forame invertebrale, vale a dire il canale osseo attraversato dalla radice nervosa compressa dall’ernia discale – specifica ancora il dottor Benech -. Aumentare il volume del canale favorisce la decompressione della radice e risolve il conflitto che generava i sintomi».
La decompressione della radice regala un immediato sollievo al paziente: «Il beneficio è tangibile subito dopo l’esecuzione dell’intervento – sottolinea il dottor Benech -: non esiste dolore post operatorio e il paziente può essere già dimesso il giorno dopo». L’utilizzo del metodo Dtrax per l’artrodesi posteriore cervicale evita al paziente un intervento chirurgico piuttosto lungo e complesso che con il metodo classico prevedrebbe incisione, apertura, scollamento e inserimento di sistemi di fissazione più invasivi. «L’approccio percutaneo non è invece per nulla traumatico, non comporta sanguinamenti importanti e garantisce un ottimo risultato estetico, sovrapponibile a quello ottenuto per la rimozione di un neo», aggiunge il dottor Benech. Si tratta di una manovra molto sicura e veloce che in determinati casi può anche completare l’approccio anteriore di microdiscectomia o, in casi selezionati, addirittura sostituirlo del tutto. «L’adozione del metodo Dtrax – conclude il dottor Carlo Alberto Benech – rappresenta un’ulteriore possibilità offerta ai pazienti di Humanitas Cellini, prima struttura piemontese ad aver adottato questo sistema nato pochi anni fa in California e diffuso con risultati molto positivi in Centri altamente specializzati».